acli 141

730 – FIGLI E FISCO: TUTTE LE DETRAZIONI

acliLe ACLI informano
a cura del Caf Acli di Padova
www.aclipadova.it – 049601290

730 – FIGLI E FISCO: TUTTE LE DETRAZIONI

Le detrazioni fiscali ad oggi previste per le spese dei figli, sono numerose con l’aggiunta di alcune novità, e vanno dalla palestra al nido; dalle gite scolastiche ai corsi di lingua e teatro, spese che rientrano tar quelle detraibili al 19%. È bene informarsi ed organizzarsi in maniera adeguata, per non perdere l’opportunità di avere i rimborsi corrispondenti.

Per ogni necessità o informazione e per prendere appuntamento per la compilazione della dichiarazione dei redditi potete contattare i Caf Acli della Provincia di Padova al numero 049601290.

Come scomporre la spesa

Indipendentemente dal coniuge che ha a carico il figlio, o della modalità in cui lo stesso è a carico (100% o 50%), la norma prevede che le detrazioni al 19% siano riconosciute all’intestatario della ricevuta. È, però possibile dividere la spesa tra i due genitori, a metà o a seconda dell’effettivo sostenimento della stessa da parte di ciascun genitore.

Sarà necessario annotare nel documento i dati anagrafici e fiscali dell’altro genitore e la percentuale di spesa. Nel caso in cui, la ricevuta è intestata ai figli, sarà detraibile al 50% e sarà necessario inserire i dati del genitore che ha sostenuto la spesa per intero. In caso di avvenuto rimborso da soggetti terzi, come il datore di lavoro attraverso accordi di welfare aziendale, sarà detraibile solo il quoziente di spesa a carico del genitore.

Spese per Asili Nido

È possibile detrarre, per ciascun figlio di età che va dai tre mesi ai tre anni, le spese di iscrizione al nido, pubblico o privato che sia, fino a un massimo di 632 euro a figlio. Questa possibilità vale anche per le sezioni sperimentali, dette “sezioni primavera”, aggregate alla scuola d’infanzia e ai nidi di infanzia. Per chi, nel medesimo periodo, ha ottenuto il bonus nido del Inps, non sarà naturalmente possibile avvalersi di questa detrazione. Saranno necessari fra i documenti di attestazione del pagamento la fattura, il bollettino bancario o postale e la ricevuta di pagamento. Basterà, invece, un’autocertificazione per dichiarare di non aver usufruito del bonus nido. Possono beneficiare della detrazione IRPEF del 19% i genitori che hanno sostenuto spese, debitamente documentate, relativamente alla frequenza degli asili nido (sia pubblici che privati) da parte dei propri figli: ai fini della detraibilità della spesa vale l’ammissione e la frequenza dell’asilo nido, non l’età e il compimento degli anni del minore.

Spese scolastiche

Per quanto riguarda il capitolo delle spese scolastiche effettuate durante il 2018, è fissata ad un massimo di 786 euro la spesa di iscrizione e frequenza. La detrazione è valida per le scuole pubbliche e per le scuole “paritarie”, dall’asilo alle scuole superiori, ivi compresi conservatori e istituti musicali del vecchio ordinamento, poiché equiparati a licei.

Sono, inoltre, detraibili anche eventuali contributi volontari chiesti dagli istituti, ad esempio per laboratori o aule multimediali.

Basterà presentare le ricevute o le quietanze di pagamento.

Mensa scolastica, gite, corsi ecc.

La mensa, i servizi di pre e post scuola, le gite e i corsi extrascolastici (lingua, teatro, ecc), l’assicurazione sono riconosciute e inserite nell’agevolazione riconosciuta sempre all’interno del tetto di spesa. La documentazione necessaria è molteplice: per la mensa e servizi integrativi servirà presentare la ricevuta del bonifico o il bollettino postale con la causale, la scuola e i dati dell’alunno. Nell’eventualità di pagamenti in contanti o attraverso l’acquisto di buoni, la ricevuta del soggetto che eroga il servizio o della scuola con i dati dell’alunno. Nel caso di pagamento a soggetti terzi come agenzie di viaggio o associazioni culturali, è necessaria la delibera di approvazione della scuola.

Sussidi didattici

Novità di quest’anno è la detrazione delle spese per l’acquisto di sussidi finalizzati a facilitare la comunicazione verbale, l’uso delle lingue straniere, il calcolo matematico, la scrittura da parte di studenti affetti da disturbi dell’apprendimento.

Non vi è limite massimo di spesa.

In questo caso sarà necessario presentare la prescrizione medica che attesti la necessità degli strumenti di assistenza didattica, la fattura e/o lo scontrino con il codice fiscale dello studente con annessa la descrizione del prodotto.

Sport: corsi e iscrizioni

Per i ragazzi di età compresa tra 5 e i 18 anni è prevista la possibilità di detrarre le spese di iscrizione alle attività sportive di palestre, piscine e impianti sportivi. È necessario che le associazioni sportive siano riconosciute dal CONI o da federazioni sportive nazionali. La detrazione è massimo di 210 euro per iscritto.

Per l’ottenimento della detrazione è necessario presentare una ricevuta con la denominazione o ragione sociale, l’attività sportiva compiuta, i dati anagrafici dell’iscritto/a e il codice fiscale di chi effettua il pagamento.

Trasporto pubblico

Prevista dall’anno scorso la detrazione fiscale del 19% per l’abbonamento annuale al servizio di trasporto pubblico, per un tetto massimo di 250 euro, comprese le spese per i familiari a carico. In questo contesto si può detrarre anche lo scuolabus.

Sarà necessario presentare l’abbonamento e la ricevuta di pagamento.

Canoni di locazione sostenuti da figli studenti universitari fuori sede:

Dal 2019 la detrazione per canoni di studenti iscritti a un corso di laurea presso una università ubicata in un Comune distante da quello di residenza almeno 100 km, e comunque, ubicato in una Provincia diversa. Se l’università è ubicata all’estero, si ritiene che debba essere rispettato il medesimo requisito della distanza. Inoltre, l’unità immobiliare presa in affitto deve essere situata nello stesso Comune in cui ha sede l’università o in comuni limitrofi.

Per i periodi di imposta 2017 e 2018, per fruire della detrazione era richiesto che l’università fosse ubicata in un Comune diverso da quello di provenienza dello studente distante almeno 100 km (caso generale) o 50 km, per gli studenti residenti in zone montane o disagiate.

Per i citati periodi di imposta era “sospeso” il requisito della Provincia diversa: gli studenti potevano risiedere in un Comune sito nella stessa Provincia del Comune ove era ubicata l’università, fermi restando i requisiti della distanza. Per l’individuazione dei comuni montani è necessario fare riferimento all’elenco allegato alla Circolare n. 9/1993 relativa all’ICI; la situazione di disagio si riferisce al comune di residenza dello studente e dev’essere valutata in base a criteri oggettivi riferibili al comune di residenza e non rispetto al comune in cui è sita la sede universitaria.

Pertanto dev’essere verificato se risultano percorribili diverse vie di comunicazione, tra le quali quelle ferroviarie e stradali, che collegano il Comune di residenza ad altri Comuni.

L’università poteva essere ubicata anche all’estero e l’unità immobiliare presa in affitto doveva essere situata nello stesso Comune in cui aveva sede l’università oppure in un Comune limitrofo.

Per fissare un appuntamento è necessario chiamare il centro unico prenotazioni al numero 049 601290