cacciari

Libriabano: MASSIMO CACCIARI sabato 3 AGOSTO

 

cacciariConclusione col botto per Libriabano, infatti sabato 3 agosto alle ore 21.00 in Isola pedonale, fronte Hotel Orologio, il filosofo Massimo Cacciari presenterà il suo ultimo libro “La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo”.

“Sono molto fiera di essere riuscita a portare una presenza così importante ad Abano” spiega entusiasta l’Assessore alla cultura Cristina Pollazzi “degno finale di un’edizione che, seppur bersagliata dal maltempo, ha fatto un bel passo in avanti a livello qualitativo. Certo ci sono alcune cose da cambiare” prosegue l’Assessore “e ne discuteremo con i librai di Abano Terme che sono dei partner eccezionali, però la strada imboccata è quella giusta e vogliamo crescere ancora”.

In effetti gli incontri con l’autore e le presentazioni di libri abbondano nella città termale e la Pollazzi spiega così questo andamento: “Il titolo di Città del libro che ci siamo conquistati sul campo non è un semplice ornamento, ma l’espressione di una precisa scelta culturale che ho condiviso con numerosi soggetti presenti ad Abano. Il libro, la lettura sono strumenti di crescita intellettuale e quindi ho fortemente cercato di far venire tra noi Massimo Cacciari, probabilmente il principale filosofo italiano vivente”.

In effetti il filosofo/sindaco è un intellettuale estremamente importante, anche se deve la sua notorietà presso il grande pubblico per la sua passata attività politica e per il suo ruolo di commentatore dell’attualità che ancor oggi molto spesso esercita nel corso di importanti trasmissioni televisive, a dire il vero a volte con intemerate molto ricliccate sul web.

“Cacciari presenterà la sua innovativa riflessione sul tema della filologia umanistica, che egli interpreta non come sistema armonico o pacificante, secondo la visione tradizionale del Rinascimento, bensì come una dialettica priva di conciliazione. Non nascondo la mia emozione” conclude l’Assessore “al pensiero di sentir parlare a pochi metri dalla statua di Pietro d’Abano, detto il Conciliatore, la cui opera ha così tanti punti di contatto con quella dei preumanisti patavini. Chissà che il professore si innamori di Abano e che torni presto, magari proprio all’interno di un convegno che tratti dei legami tra Pietro d’Abano, Dante e i preumanisti”.