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CORONAVIRUS E AFFITTI COMMERCIALI: CHE FARE?

La rubrica dell’avvocatoa cura dell’ Avv. Claudio Calvello
(Patrocinante in Cassazione – DPO e membro di Federprivacy)

CORONAVIRUS E AFFITTI COMMERCIALI: CHE FARE?calvello

Le domande che in questo periodo emergenziale sia i proprietari che gli affittuari ci pongono quotidianamente sono sostanzialmente sempre le stesse: può il conduttore di un immobile ad uso non abitativo legittimamente rifiutarsi di pagare il canone per il periodo in cui l’esercizio è chiuso per effetto di disposizioni di legge o di atti aventi forza di legge? Può l’affittuario “costringere” il proprietario a ridurre il canone? Può il periodo di emergenza legittimare lo scioglimento anticipato del contratto? Se si, in che modo? Invero, dal nostro Osservatorio, possiamo dar conto di questo fenomeno che si sta consumando sotto i nostri occhi: da una parte, le legittime rivendicazioni dei proprietari dei negozi di vedersi riconosciuto il pagamento del canone di affitto non potendo ritenersi costoro responsabili della crisi economica; dall’altra parte, i negozianti i quali eccepiscono, altrettanto legittimamente, l’impossibilità di far fronte al pagamento dei canoni vista la situazione emergenziale che stiamo tutti vivendo a causa del Covid-19 e che ha determinato, per Ordine dell’Autorità, la chiusura degli esercizi commerciali ritenuti non indispensabili tra cui, per esempio, moltissimi negozi della nostra zona termale. Tra l’altro, non è neppure pensabile che sia sufficiente la semplice riapertura dei negozi a risolvere d’incanto tutti i problemi di liquidità perché ci vorranno molti mesi prima che l’economia si riprenda. Abbiamo al contempo visto che gli aiuti statali ad oggi hanno le armi spuntate o comunque possono arrivare fino ad un certo punto dopo il quale vale il famoso detto popolare secondo cui: “Aiutati che Dio ti aiuta!” E allora che fare? Le questioni giuridiche da affrontare sono inedite non potendo sovvenire in aiuto alcun precedente giurisprudenziale. Dovrà quindi farsi riferimento alla disciplina generale sulle obbligazioni del codice civile coordinata con quella speciale delle locazioni commerciali. In ogni caso, le associazioni di categoria (dei proprietari di immobili da una parte e degli affittuari dall’altra) stanno predisponendo degli accordi quadro all’interno dei quali le parti possono (e potranno) trovare dei validi punti di riferimento. Ciò che però bisogna cercare assolutamente di evitare è lo scontro nelle aule dei Tribunali. Mettiamoci quindi tutti attorno ad un tavolo e troviamo il punto d’incontro facendoci guidare dal buon senso prima che dal diritto poichè la soluzione tra persone intelligenti e di buona volontà la si trova di sicuro!