Barbierato

Abano torna al voto per scegliere la guida dopo il commissario

IL MATTINO DI PADOVA 10 giugno 2017
di Federico Franchin

ABANO TERME. In sette a caccia della fascia tricolore di sindaco di Abano. Ad un anno di distanza dall’arresto dell’ex sindaco Luca Claudio, avvenuto quattro giorni dopo la sua rielezione, e la conseguente caduta dopo nemmeno un mese della sua seconda amministrazione, Abano torna al voto. Si conclude quindi l’anno di commissariamento della città aponense affidato al viceprefetto Pasquale Aversa. A contendersi la fascia tricolore alle amministrative saranno quindi Federico Barbierato, Emanuele Boccardo, Stefania Chiarelli, Michele Di Bari, Paolo Gruppo, Monica Lazzaretto e Sabrina Talarico. Quattro candidati di area centrodestra, due di estrazione di centrosinistra e uno di area grillina. È stata una campagna elettorale segnata dalla guerra interna al centrosinistra (Lazzaretto-Barbierato) quella che è andata in scena in queste ultime settimane. Come nella tornata elettorale dell’anno scorso a dominare la scena è stato il tema dei profughi. Molto discussa anche l’indennità spettante a sindaco e giunta. Si è parlato molto, dopo le note vicende giudiziarie, anche di legalità e di rimessa in sesto della macchina comunale con il ritorno delle commissioni consiliari. Programmi per certi versi tuttavia sovrapponibili tra i candidati, con temi comuni quali l’acquisizione della caserma Primo Roc di Giarre per vari progetti, il sociale, gli anziani e i giovani. In tutti prevale poi la necessità di “riscoprire” la fangoterapia e il termalismo.

I candidati. Quarantasette anni, aponense doc, sposato con Laura, due figli gemelli di sei anni, Barbierato è direttore generale dell’Ascom, incarico dal quale si è autosospeso nel momento in cui ha deciso di candidarsi con due liste civiche, prima ancora di ottenere l’appoggio del Pd e dei “Cittadini per il Cambiamento”. Laureato in legge, è tifosissimo del Padova.

Nato a Torino, 41 anni, residente da tempo a Giarre, Emanuele Boccardo è il candidato di “Abano dice No”, lista nata direttamente dal comitato che si è battuto per “difendere” la caserma Primo Roc dall’arrivo di migranti. Boccardo è imprenditore: gestisce un’enoteca ed è impegnato nel settore della nuova alimentazione per gli animali d’affezione. Lo sostengono “Abano Città sicura”, Forza Italia e Lega.

Quarantadue anni, avvocato civilista, sposata e con un figlio, ecco Stefania Chiarelli – leader di “Abano Viva”, la lista ispirata da “Selvazzano Viva” di Enoch Soranzo – che era già stata candidata alle amministrative dell’anno scorso con la lista “Con la gente per la gente” di Aldo Francisci. La sua lista si colloca nel centrodestra anche se Chiarelli la definisce trasversale.

È ricercatore universitario – insegna Istituzioni di diritto pubblico nella facoltà di Scienze sociologiche – Michele Di Bari, 36 anni, il candidato di “CambiAbano”, lista di estrazione grillina.

“Abano Risorge” e Fratelli d’Italia hanno puntato invece su un volto noto della politica: quello di Paolo Gruppo, già assessore al Turismo della giunta Bronzato. Medico, ex presidente dell’associazione dei Comuni termali (Acont), Gruppo, 69 anni, è sposato e padre di quattro figli. Il suo motto è “I care, I dream”.

Cinquantasei anni, insegnante distaccata dal ministero in una cooperativa sociale dove si occupa di formazione e responsabile del Centro studi “Giuseppe Olivotti” Monica Lazzaretto ci riprova dopo l’esperienza di un anno fa quando aveva sfidato Luca Claudio fino al ballottaggio. Questa volta è sostenuta dalla lista 35zero31, di area centrosinistra.

Infine Sabrina Talarico, cinquantacinque anni, sposata da 29 anni, giornalista e imprenditrice: è la candidata di “Grande Abano”, area centrodestra. Arriva da cinque lustri di attività imprenditoriale nel settore dell’informazione, della comunicazione e del marketing turistico territoriale. Ha lavorato per le più importanti destinazioni turistiche italiane ed europee.