Barbierato

Il costo salato degli apparentamenti

IL MATTINO DI PADOVA 15 giugno 2017
di Federico Franchin

Non solo vantaggi nell’allargamento delle coalizioni: Barbierato e Boccardo rischiano di pregiudicarne gli equilibri

ABANO TERME. Gli apparentamenti ufficiali convengono davvero ai due candidati alla poltrona di sindaco di Abano? Se da una parte porterebbero ad un aumento potenziale del bacino di voti, dall’altro determinerebbero non pochi stravolgimenti interni alle due coalizioni. Con il rischio concreto di liti interne e musi lunghi.

Dal Comune è arrivata ieri infatti l’ipotetica composizione del consiglio comunale sia in caso di successo di Federico Barbierato (centrosinistra), che di Emanuele Boccardo (centrodestra). E di sorprese ce ne sono da vendere.

Se vince Barbierato. Nel caso di vittoria di Barbierato entrerebbero in consiglio, per la maggioranza, cinque consiglieri del Pd (Francesco Pozza, Cristina Pollazzi, Giovanni Amato, Giuseppe Bianchin e Paolo Bollino). Quattro li farebbero i Cittadini per il Cambiamento (Lidia Pege, Filippo Maragotto, Virginia Gallocchio e Raffaele Bottin). Ermanno Berto rappresenterà la lista Passione Abano. All’opposizione andrebbero, per il centrodestra, il candidato sindaco Emanuele Boccardo con Fabio Tambozzo (Lega Nord) e Maurizio Tentori (Abano dice No) e i candidati sindaco Monica Lazzaretto (35zero31), Stefania Chiarelli (Abano Viva) e Sabrina Talarico (Grande Abano).

Se vince Boccardo. Nel caso di successo di Boccardo andrebbero tre seggi ad Abano dice No (Maurizio Tentori, Milena Garbo e Giacomo Rampin), quattro alla Lega Nord (Fabio Tambozzo, Chiara Martinati, Silvia Rossanda e Aldo Roghel), uno a Forza Italia (Lorella Coltro) e due a Turismo È Lavoro (Gennaro De Mare e Emma Marzari). All’opposizione ci sarebbero, per il centrosinistra, Barbierato con Francesco Pozza (Pd) e Lidia Pege (Cittadini per il Cambiamento), e i candidati sindaco Monica Lazzaretto (35zero31), Stefania Chiarelli (Abano Viva) e Sabrina Talarico (Grande Abano).

Gli apparentamenti. In definitiva gli apparentamenti rischierebbero di lasciare fuori, nel caso di vittoria di Barbierato, Ermanno Berto, l’unico candidato che rappresenta le sue due liste civiche. Dall’altra parte, quella di Boccardo, uscirebbero di scena i candidati votati nelle due civiche (Abano dice No e Turismo È Lavoro) nate dal presidio del Primo Roc di Giarre. Resta quindi da capire, da parte di Barbierato e Boccardo, se valga la pena di cercare apparentamenti con il rischio di rompere gli equilibri interni alla coalizione. A proposito di apparentamenti, si vocifera che il candidato di Abano Risorge, Paolo Gruppo, stia trattando l’apparentamento con il centrodestra. L’ingresso nella coalizione porterebbe in consiglio lo stesso Gruppo con Massimo Barcaro. Difficili gli altri apparentamenti, anche se Sabrina Talarico ha trattative aperte. Corteggiatissima invece Stefania Chiarelli che, apparentandosi, guadagnerebbe consiglieri: tanti contatti per la candidata di Abano Viva. Tempo di riflessioni invece per Monica Lazzaretto. Michele Di Bari di CambiAbano conferma la volontà di rimanere alla finestra, lasciando libertà di voto ai suoi elettori.