LA GRANDE ISOLA PEDONALE DI ABANO TERME COMINCIA DA PIAZZA FONTANA

grande isola

Tanti lo sanno o lo intuiscono, altri se lo chiedono, quale sarà l’esito finale che sono destinati ad avere i lavori in corso da un paio di mesi nell’area di Piazza della Repubblica, conosciuta anche come Piazza Fontana, uno dei fulcri più dinamici ed eleganti della città di Abano. Un’area sia di transito sia di piacevole soggiorno nei bar che vi si affacciano e occasione di acquisti nei negozi che la coronano.

Quello che tuttavia appare chiaro a tutti è l’ampliamento dell’intera isola pedonale che l’intervento in atto persegue. Essa, estesa da est a ovest e da sud a nord della città in misura molto rilevante e apprezzata ormai da tutti, trova la sua lontana origine addirittura nei primi anni Ottanta del secolo scorso, quando l’allora sindaco Armando Gennaro intuì l’enorme beneficio che un’area interdetta al traffico avrebbe potuto recare al cuore alberghiero delle terme e ne cominciò la concreta realizzazione, nonostante la fortissima opposizione di… quasi tutti.  Il progetto venne poi sostanzialmente abbandonato dall’amministrazione successiva, ma venne ripreso e portato a compimento dallo stesso Gennaro, frattanto rieletto sindaco, durante il triennio 1988-93.  Interventi su questo impianto storico dell’isola pedonale –quello tuttora esistente – vennero ancora realizzati dal sindaco Cesare Pillon.

L’attuale amministrazione, guidata da Federico Barbierato, eletto sindaco nemmeno un anno fa, ha ripreso decisamente in mano il progetto di un significativo ampliamento di quell’impianto e, cominciando appunto da Piazza Fontana, lo sta realizzando.

Ci siamo perciò proposti di riferire ai nostri lettori con precisione sull’opera in corso e per farlo con cognizione di causa abbiamo pensato di incontrare gli amministratori comunali più direttamente coinvolti nel progetto – ovvero lo stesso sindaco e l’assessore ai lavori pubblici Gian Pietro Bano – per capire le motivazioni, gli obiettivi, la tempistica dell’intervento in atto e, possibilmente, la natura di una sistemazione complessiva finale dell’isola pedonale aponense.

La disponibilità dei due amministratori è stata massima e li ringrazio per aver accettato di incontrarci proprio sull’area interessata ai lavori, così da poterci descrivere con esattezza le caratteristiche dell’intervento.

Signor sindaco – abbiamo chiesto a Barbierato – se appare di tutta evidenza che i lavori riguardano l’ampliamento dell’isola pedonale, ci può dire le caratteristiche che avrà questo ampliamento e come si configura nel quadro del disegno urbanistico che la sua amministrazione persegue?

Ormai è per tutti più facile rispetto a quarant’anni fa capire il grande valore che ha per la nostra Abano un’isola pedonale come quella che è stata creata partendo da allora e giungendo fino ai nostri giorni.

L’importanza di un’isola pedonale non va tuttavia considerata soltanto sotto il profilo dei notevolissimi vantaggi – che ovviamente ci sono – per l’industria alberghiera e per l’indotto commerciale in genere, ma anche in eguale misura dei vantaggi derivanti a tutti i residenti che possono così usufruire di un bel pezzo della loro città per il passeggio e l’incontro, per un momento di relax che questa specie di grande salotto all’aperto offre a loro come a tutti, gli ospiti in primis.

Per noi questo è un aspetto veramente importante e, per renderlo tangibile, sempre più concreto, le segnalo che proprio in questa piazza abbiamo deciso di collocare un parcheggio per biciclette, in modo che l’isola possa venire raggiunta dai cittadini di tutto il territorio comunale senza bisogno di usare l’automobile.  Abbiamo inoltre pensato a un tracciato che consenta di spostarsi in bicicletta da piazza Repubblica direttamente verso Villa Bassi rendendo ciclabile via Mazzini.

Va inoltre sottolineato che il concetto di pedonalizzazione dell’area riguarda anche la piccola ma significativa zona dei giardini circondati dal cosiddetto condominio Esedra, al cui piano terra operano numerosi esercizi commerciali, e segnati dalla storica presenza dello Speak Easy. È un aspetto tutt’altro che secondario della riqualificazione funzionale dell’area stessa.

Ed entro la fine del prossimo maggio i lavori saranno completati.

Sappiamo che avete ereditato dalle due precedenti gestioni comunali il progetto di quest’opera. Il vostro è stato dunque un ruolo sostanzialmente esecutivo?

No, casomai lo è solo in parte – ci risponde l’assessore Bano – e nemmeno una parte preponderante. In realtà il progetto lo abbiamo dovuto rifare perché aveva obiettivi che confliggevano con l’obiettivo finale di una pedonalizzazione vera, tendenzialmente con caratteristiche uguali al resto dell’isola. E ci siamo riusciti, grazie al brillante attivismo del capo ufficio tecnico, l’architetto Leonardo Minozzi, e soprattutto alla disponibilità del progettista, l’architetto Lorenzo Attolico, che ha accettato di “riscrivere” il progetto senza ulteriori oneri per il Comune.

Il costo dell’opera non si discosta di molto da quello preventivato, ma comprende tutta una serie di innovazioni importanti, assenti nel progetto che abbiamo ereditato, come l’abbattimento degli oramai inutili ed ingrombranti totem di ferro davanti all’Hotel Villa Piave e l’ampliamento degli spazi dedicati in esclusiva al “movimento lento”. L’opera, oltre a saldarsi con l’isola pedonale preesistente, viene a congiungere questa con un tratto di via Mazzini, con parte di viale delle terme e a est si spinge fino a via Caboto. Viene di conseguenza ben rimarcato il ruolo di piazza Fontana come crocevia fondamentale, non più solo del traffico veicolare, ma di una vivibilità nuova, basata sulla possibilità di muoversi con le proprie gambe e con un mezzo di trasporto iperleggero come la bicicletta.

 

E per quanto riguarda la manutenzione dell’esistente?

Curiamo interventi pressoché quotidiani  – risponde l’assessore – che sono d’altronde assai costosi ma assolutamente indispensabili. Forse l’impiego di materiali diversi avrebbe aiutato ed è anche questo un aspetto cui abbiamo dedicato molta attenzione nella scelta dei materiali per questo intervento di piazza Fontana.

 

Nelle sue intenzioni e negli obiettivi a lungo termine dell’amministrazione che presiede – chiediamo ancora al sindaco Barbierato – con questo intervento si chiude il capitolo della pedonalizzazione del centro termale?

No, anche se non mi nascondo che, vuoi per i costi economici vuoi per qualche resistenza mentale che fatalmente ancora forse rimane, non sarà facile realizzare il progetto che ho in testa: una grande area che da qui si congiunga su via Flacco a quella del Parco Termale e che concretizzi uno spazio in cui si possa soggiornare e passeggiare a lungo senza soluzione di continuità, in tutta sicurezza e tranquillità.

Intanto configureremo a breve l’isola pedonale come Zona a Traffico Limitato, con un sistema pass per accedervi che saranno del tutto gratuiti per i clienti degli alberghi siti nell’isola. Più che un divieto la ZTL diventa quindi una specie di filtro volto a minimizzare drasticamente l’accesso automobilistico e a regolamentare quello strettamente indispensabile.

È ovviamente quello della Grande Isola Pedonale un obiettivo che va perseguito con pazienza, passo dopo passo, ma senza scoraggiarsi per le difficoltà che indubbiamente ci saranno e che tuttavia credo saremo in grado di superare.

Noi vogliamo impegnarci in questa realizzazione con una visione ampia della città, una visione attenta ai cittadini residenti e agli ospiti, agli imprenditori alberghieri, ai commercianti, agli esercenti, a tutti insomma coloro che giorno dopo giorno vivono ad Abano, godono della sua qualità di vita e operano per renderla da ogni punto di vista economicamente più forte e soprattutto umanamente più vivibile. Che è poi lo scopo primario anche del presente intervento.

Aldo Francisci

RITORNA L’ORGOGLIO VIVA ABANO

“La nuova amministrazione Barbierato per una nuova Abano a misura d’uomo”

editoriale

La vittoria di Federico Barbierato con la sua squadra alle amministrative dello scorso giugno inaugura di fatto un radicale cambio di passo nel modo di amministrare la nostra città. Il sindaco Barbierato, nato e vissuto ad Abano, ha vinto le elezioni in nome della pacificazione, inclusione, trasparenza ed efficienza.

Il nuovo sindaco Barbierato, in quello spirito di inclusiva collaborazione, che lo ha contraddis

to sin dall’inizio della campagna elettorale, ha proposto Stefania Chiarelli quale presidente del Consiglio comunale in rappresentante della minoranza consigliare. Volto nuovo della politica aponense, giovane e promettente avvocato, Stefania Chiarelli è stata candidato sindaco, nella tornata elettorale del giugno scorso, sostenuta da due liste civiche  “Abano viva” e “Orgoglio aponense” ottenendo un eccezionale 10%. Non era mai successo nella storia di Abano che un sindaco proponesse un rappresentante dell’opposizione a ricoprire la carica di presidente del Consiglio comunale.

Un nuovo modo di amministrare il Comune di Abano quello del sindaco Barbierato.

Già si è visto nella scelta dei componenti della della nuova Giunta. Volti nuovi e soprattutto giovani.

Francesco Pozza  Vicesindaco e Assessore al Bilancio, Tributi, Servizi Demografici, Sport, Innovazione, Terme, Turismo;

Ermanno Berto Assessore alle Attivita’ Produttive, Manifestazioni, Associazioni;

Gian Pietro Bano  Assessore ai Lavori Pubblici e agli Affari Legali;

Virginia Gallocchio  Assessore con delega ai Servizi Sociali;

Cristina Pollazzi  Assessore con deleghe alla Pubblica Istruzione e alla Cultura.

Compito non facile quello della nuova amministrazione che si trova in eredità una difficile situazione legata alle note vicende della tangentopoli delle terme. Una macchina amministrativa praticam

ente da ricostruire ed una lunga lista di scelte della precedente amministrazione da cambiare radicalmente.

Il primo segnale di efficienza dato dall’amministrazione Barbierato è stato l’mmediato

inizio del programma delle asfaltature seguitte personalmente dall’assssore ai Lavori Pubblici Giampietro Bano. Anche la tanto attesa manutenzione dei giochi dei parchi aponensi e avvenuta con la soddisfazione delle nostre famiglie, per non parlare del  rafforzamento dei controlli in area pedonale e nei parchi attraverso uscite notturne di polizia municipale e carabinieri. L’aver deciso di rivoluzionare la viabilità in via Flacco e in via Martiri d’Ungheria. Il Comune ha infatti deciso di rimuovere, sul lato sinistro delle due vie, provenendo dal centro, i parcheggi per lasciare lo spazio ad una pista ciclabile. Grande la soddisfazione di ospiti, cittadini e commercianti che per bocca del presidente mandamentale Ascom di Abano Michele Ghiraldo, che su questa questione aveva portato avanti una lunga battaglia,  così definisce la scelta dell’amminstrazione comunale: «La qualità di una città si misura anche sulla sicurezza dei nostri ospiti, dei pedoni e dei ciclisti».

Buona amministrazione significa eliminare gli sprechi. Il nuovo sindaco Barbierato ha tagliato i costi della macchina amministrativa, riducendo all’osso lo staff di collaboratori a sua disposizione che, rispetto ai cinque di Luca Claudio, ha ridotto a due. Il risparmio, per le casse comunali, si annuncia consistente, in quanto in media il Comune di Abano dovrebbe riuscire a tagliare circa 80 mila euro annui che, moltiplicati per i cinque anni di amministrazione Barbierato, fanno 400 mila euro.

Altro importante risparmio la cancellazione della “Notte Rosa” definita dal sindaco Barbierato una spesa improduttiva «Decine di migliaia di euro senza un ritorno per la città, è ora di voltare pagina». Basti pensare che per la sola pulizia, dopo la prima edizione del 2011 sono stati spesi ben 90.000 euro.

Tra i tanti sprechi la fontana interattiva del Parco urbano termale.

L’assessore ai lavori pubblici Giampietro Bano deciso a portare il caso alla Corte dei conti «La fontana è stata voluta dalla precedente amministrazione, che ha investito in questo obbrobrio ben 115 mila euro. Soldi pubblici impiegati per un’opera mai utilizzata e mai in funzione. Se non è da Corte dei conti tutto questo… È uno spreco di denaro che grida vendetta».

Grande l’impegno del vicesindaco Francesco Pozza per la realizzazione del prossimo torneo internazionale di calcio città di Abano.

Già al lavoro l’assessore Virginia Gallocchio per il potenziamento dell’assistenza domiciliare comunale. Un plauso all’assessore Ermanno Berto per aver promosso il graditissimo concerto di Davide Carbone.

Finalmente vedrà la luce anche il Museo Civico di Villa Bassi: «A settembre del 2018 sarà inaugurato il Museo Civico di Villa Bassi». Ad annunciarlo è l’assessore alla Cultura del Comune di Abano, Cr

istina Pollazzi. Dopo una decina d’anni di attesa e la perdita di metà del contributo da 1.480.000 euro erogato dalla Regione all’allora amministrazione guidata da Andrea Bronzato, finalmente si sblocca la situazione, con Villa Bassi pronta ad assumere una veste tutta nuova.

«Non avendo l’amministrazione Claudio rispettato i tempi, metà di quel contributo è stato perso», spiega la Pollazzi. «Per anni non è stato fatto nulla e ora ci sono rimasti 730 mila euro che abbiamo intenzione di investire per la realizzazione immediata del museo.

Il nuovo sindaco Barbierato deciso a bloccare il cemento ad Abano.

“L’impegno di questa amministrazione è quello di evitare il sorgere di altre cattedrali di cemento, privilegiando il recupero e la rigenerazione urbana. L’unico modo per realizzarlo è rivisita

re completamente il PAT precedentemente adottato dall’amministrazione Claudio.

Rigenerazione urbana e recupero del patrimonio edilizio esistente connoteranno la riadozione del nuovo Pat nella filosofia di una Abano città del benessere e della sostenibilità».

L’amministrazione Barbierato mira quindi ad una diminuzione della cubatura prevista dal Pat adottato da Claudio, ma anche ad un capitolo importante sul tema grandi strutture di vendita. «Purtroppo, per quanto concerne il nuovo centro commerciale Alìper, la situazione è già compromessa», ammette il primo cittadino aponense. Discorso diverso invece riguarda il centro commerciale previsto in piazza Mercato. «Anche in questo caso dobbiamo fare i conti con una situazione delicata, ma non definitivamente compromessa. C’è una convenzione siglata tra il Comune e la Res, società proprietaria di gran parte dei comparti centrali di Abano, che cercheremo di prendere in mano e di rivedere.

Il Direttore
Aldo Francisci

Il nuovo romanzo giallo noir di Claudio Clini. IL FOTOGRAFO DI VIA DEGLI ORFANI. Aldo Francisci Editore.

Il nuovo romanzo giallo noir di Claudio Clini: IL FOTOGRAFO DI VIA DEGLI ORFANI. Aldo Francisci Editore.

CLINI copertina https://www.libreriauniversitaria.it/fotografo-via-orfani-clini-claudio/libro/9788886628051.

ABANO AL VOTO. Primo turno 11 giugno 2017

Editoriale del Direttore Aldo Francisci

ABANO AL VOTO

“Lazzaretto: la perdente  al ballottaggio del 2016  con Luca Claudio, vuole la rivincita.
Peccato che non ci sia più Luca Claudio”

Pochi giorni ancora separano Abano dalle urne, e quella che si profila, almeno in prima battuta, è una competizione decisamente affollata, con ben sette pretendenti alla carica di Primo Cittadino. Ma saranno solo in due a giocarsi al ballottaggio l’elezione, e data la frammentazione del panorama politico, non sono pochi i candidati che ragionevolmente possono aspirare ad accedere al secondo turno.

Passando in rassegna i candidati, è senza dubbio Federico Barbierato quello che, con ogni probabilità, approderà agevolmente al ballottaggio. Direttore generale Ascom Padova Confcommercio imprese per l’Italia, diplomato al liceo classico Tito Livio di Padova e laureato in Giurisprudenza, ha condotto una campagna elettorale fatta di contenuti, progetti solidi, tenendosi a distanza da inutili polemiche, ha mostrato di saper individuare temi e questioni con pragmaticità. ‘No stress’ il suo mantra, a indicare un approccio sereno e meditato, trasversale, capace di interpretare le istanze delle diverse categorie, con particolare attenzione alla valorizzazione del commercio e del termalismo; “Ad Abano deve tornare la normalità”  “Abano può rilanciarsi e attrarre investimenti e posti di lavoro”; chiaro e netto anche su questioni scottanti, come quella dei profughi, alla cui accoglienza nella città termale si dice contrario, senza ambiguità. Nell’agenda del fare di Barbierato particolare rilevanza alla questione IMU e l’annoso contenzioso  delle acque reflue. Sostenuto da due civiche PASSIONE ABANO Federico Barbierato sindaco, SPORT TURISMO AMBIENTE Barbierato sindaco, oltre ai cittadini per il cambiamento e al partito democratico, si presenta con proposte concrete e lungimiranti, come la riqualificazione degli hotel dismessi e del primo roc. Tra gli sfidanti, Monica Lazzaretto, animata, come intuibile, dal desiderio di rivalsa, dopo la cocente sconfitta delle scorse elezioni, che la videro perdere al ballottaggio contro Luca Claudio, nonostante il Sindaco uscente apparisse chiaramente indebolito dalla note vicende giudiziarie, in seguito precipitate come è ben noto alle cronache. Non più confermata come candidata di Cittadini per il cambiamento e Partito democratico, ci riprova alla guida di due liste civiche, mostrando di coltivare un’ambizione non ancora sopita, e di non rassegnarsi al verdetto che le urne hanno sancito meno di dodici mesi fa.  Il più delle volte, lo spirito di rivalsa non è buona guida in politica. Tra accoglienza diffusa e progetti in salsa radical chic, ripropone quanto già visto un anno fa. Appoggiata da ex comunisti e socialisti nonchè dall’ex sindaco Ponchio che all’epoca diede il via libera al mega centro commeciale Aliper vicino al P1. Insomma il vecchio in salsa Lazzaretto. Sul fronte opposto, spicca la candidatura di Emanuele Boccardo, che nasce dal comitato ‘Abano dice No’, protagonista delle barricate contro l’arrivo dei profughi al Primo Roc (ipotesi che oggi, invero, sembra definitivamente tramontata); comitato che si è trasformato in lista civica, e che unisce altre forze di destra e centrodestra, tra cui Lega e Forza Italia. Nello stesso campo la candidatura di Sabrina Talarico di Grande Abano, che dopo il successo riscosso dai suoi ‘Stati Generali’ ha elaborato un programma improntato al rilancio delle attività produttive, agli investimenti nel turismo, alla cura dell’arredo urbano. “Desidero che Abano ritorni ad essere Grande. Le potenzialità ci sono, è necessario che la città sia guidata da un’amministrazione competente, seria e professionale, che garantisca continuità e un governo stabile che duri 5 anni.  Abano è una città ferita che ha bisogno di pace, coesione sociale, crescita economica. C’è bisogno di amministrare nella legalità e con la diligenza del buon padre di famiglia, impedire gli sprechi, sburocratizzare,  aiutare famiglie e imprese, creare occupazione, dare assistenza gli anziani e creare futuro per i giovani”. Tra gli outsider, Michele Di Bari, candidato a sindaco per la civica CambiAbano, nella quale sono confluiti molti dei militanti del Meetup Amici di Beppe Grillo e dei 5 stelle. Le sue idee paiono essere innovative e certamente su di lui potrebbero puntare gli aponensi che vogliono tentare una via nuova per il rilancio del territorio.  Michele Di Bari è quella faccia giovane, pulita che piace e fatto non da poco, su di lui convergerà, dato il suo outing sull’omosessualità, anche tutta la comunità gay di Abano. Stefania Chiarelli, candidato sindaco per la civica Abano Viva. «Il sociale ripartirà da qui» «La famiglia è il fondamento della comunità, questo per noi significa parlare di sociale ossia supportare le persone, anziani, genitori, giovani e le fasce più fragili della popolazione anche con l’aiuto delle associazioni che vanno messe in rete». «Abbiamo approntato progetti mirati per i genitori e per le donne in difficoltà», dice. «Ma pensiamo anche di potenziare i centri per l’infanzia, di contrastare bullismo e cyberbullismo e di creare uno “Sportello Europa” per favorire esperienze di studio e lavoro spendibili poi nelle imprese locali.  Paolo Gruppo, candidato sindaco per la lista civica Abano Risorge e Fratelli d’Italia. A volte ritornano: entrato in consiglio comunale per la prima nel 1970, Paolo Gruppo, democristiano doroteo, nel panorama politico aponense ha quasi sempre trovato una poltrona alleandosi con chiunque gliela offrisse. L’ultima sua poltrona di assessore con la rovinosa giunta Bronzato caduta in contemporanea con il famoso scandalo dell’OCOPASS.

Risotto de polastro alla padovana coi funghi

Risotto de polastro alla padovana coi funghi

Ingredienti: 1 pollo – Midolla di bue – Sedano – 600 g di riso – 200 g di funghi trifolati – Parmigiano – 50 g tra olio e burro – Cipolla – Carota – 1 bicchiere di vino bianco – 1 l di brodo o poco piùcucina

Si disossa il pollo, lo si taglia a pezzetti e lo si fa insaporire in un soffritto di cipolla, sedano, carota, olio, burro e qualche rotella di midollo di bue. Poi si aggiunge il riso e, sempre mescolando, si versa 1 bicchiere di vino bianco secco e si lascia assorbire. Poi si fa cuocere aggiungendo il brodo bollente a piccole quantità per volta. A metà cottura si aggiunge un pugno di funghi secchi fatti rinvenire, oppure freschi e trifolati. Prima che il risotto sia cotto e badando che la consistenza sia alquanto morbida, si aggiunge il parmigiano grattuggiato e una noce di burro