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EPPUR QUALCOSA SI MUOVE

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

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Archiviata la tornata elettorale anche del comune di Abano Terme, ora per i due comuni termali si apre la stagione delle scelte fondamentali per il futuro di questo territorio.

Alcuni segnali positivi si stanno manifestando in questo ultimo periodo. Prima di tutto un ritorno alle presenze turistiche a livello pre-covid, anche se questo dato è controbilanciato negativamente, a livello economico, dai rincari energetici che hanno pesato fortemente sulle bollette delle attività economiche e delle famiglie.

Le notizie che giungono per alcune situazioni che sembravano irrisolvibili sono incoraggianti.

Il complesso del Kursaal di Abano Terme è stato assegnato con bando della Provincia ad una società che si è impegnata a rilanciarlo e quindi a dare nuovo lustro ad una parte fondamentale della Città.

L’ex hotel Magnolia è stato ceduto alla società proprietaria della Casa di Cura Policlinico di Abano Terme e questo fa ben sperare su investimenti importanti di questa realtà per tutto il territorio.

A Montegrotto è in via di risoluzione la riconversione dell’ ex hotel Cristallo.

Complessivamente le attività commerciali sembrano avere avuto una nuova spinta con riaperture, una per tutte il nuovo locale ex Speak Easy,  e altre nuove aperture.

Tante altre sono le situazioni in movimento e dimostrano una vitalità che non bisogna scoraggiare.

Pur non sottovalutando questi segnali, non sfugge ad un occhio più attento che tantissime altre  sono le questioni che rimangono aperte ed una per tutte quella dell’individuazione di nuove forme di coniugazione della nostra vocazione termale sanitaria.

Più volte abbiamo affermato che il vecchio modello, che ha fatto la fortuna del Bacino Termale Euganeo, dimostra di essere inadeguato ad affrontare la sfida del turismo mondiale.

Se si pensa di avere un futuro dimenticandosi della nostra vocazione originale, che è quella termale sanitaria, affidandosi solo alle mode del wellness, magari tentando di battere la concorrenza con una corsa al ribasso sui prezzi alberghieri, si fa un errore che purtroppo ha segnato il nostro ultimo periodo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: decine di hotel chiusi.

Operando in questo modo si riducono le marginalità, si riducono gli investimenti e lentamente le strutture diventano obsolete oppure, in alternativa si fanno investimenti che non risultano poi solvibili con esiti catastrofici.

Definito il quadro politico amministrativo locale, oggi la sfida è quella di fare seriamente quello che tutti riconoscono essere l’arma vincente per qualsiasi realtà: costruire un progetto moderno e sostenibile ed agire in modo unitario.

Solo in questo modo potremo costruire un nuovo modello di sviluppo e comprendere se questi segnali di ripresa sono legati veramente alla nostra realtà o sono da collegare ad un volano generalizzato che produce la vicinanza alla Città capoluogo.

Le amministrazioni locali godono, ora dopo i risultati elettorali, di un ampio consenso e di solide maggioranze consiliari. Tutte e due sono al secondo mandato e dopo un primo periodo di rodaggio e di programmazione devono ora decisamente sviluppare con le realizzazioni previste nei loro programmi elettorali, senza esitazioni e senza paura.