FANGHI E BAGNI TERAPEUTICI AD ABANO all’hotel Roma ed Helvetia

Acqua termale di Abano

FANGOBALNEOTERAPIA MASSAGGI TERAPEUTICI INALAZIONI IDROKINESITERAPIA PISCINEROMA Helvetia


HOTEL TERME HELVETIA
Convenzione ASL

Via Marzia, 49 35031 ABANO TERME Tel. 049 8669811

www.termehelvetia.it info@termehelvetia.it

I centri termali di AbanoTerme, a seguito del nuovo DPCM, rimangono APERTI IN SICUREZZA

Con la prescrizione del tuo medico curante benefici
di 12 sedute di fango termale e 12 bagni termali
paghi solo il ticket in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.

Ristorante aperto.

 

Acqua termale di Abano

FANGOBALNEOTERAPIA MASSAGGI TERAPEUTICI INALAZIONI IDROKINESITERAPIA PISCINE

Convenzione ASL

HOTEL TERME ROMA
Via Mazzini, 1 35031 ABANO TERME Tel. 049 8669127

www.termeroma.it roma@termeroma.it

LA STAGIONE DELLE SCELTE

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

LA STAGIONE DELLE SCELTE

“ Solo pensando in Grande si potranno fare Grandi le nostre Città.”La visione

Nella mia memoria non sono presenti ricordi di momenti di crisi economiche gravi come quella che stiamo vivendo in questo periodo di pandemia. Dal secondo dopoguerra del secolo scorso Abano ha visto uno sviluppo progressivo sia per la disponibilità di posti letto che per arrivi e presenze.

Solo negli ultimi trent’anni si sono cominciati ad avvertire segnali di una tendenza che cominciava a mettere in discussione un modello di sviluppo che sembrava inesauribile. Le grandi trasformazioni politiche e la globalizzazione, la riduzione della spesa pubblica e le nuove destinazioni turistiche hanno aperto scenari inediti e fortemente concorrenziali all’interno del comparto turistico.

La Pandemia ha dato una brusca accelerazione a questa tendenza.

La peculiarità sanitaria delle nostre Terme ha perso quella preminenza che aveva avuto nel passato, dove quasi la totalità degli ospiti usufruiva, veniva per questo, della fangoterapia. Oggi non è più così!

Esempi di un nuovo modo di essere nelle Terme Euganee ce ne sono molti: chi ha decisamente migliorato l’offerta alberghiera, chi ha tentato nuovi percorsi medici, ma tutti hanno operato in perfetta solitudine pensando che risolvendo i problemi della propria struttura si risolvessero i problemi generali delle difficoltà di un intero comparto. Purtroppo non è così e le strutture che erano in difficoltà lo sono ancora di più.

Se non si apre un fronte unitario in cui, tutti, prendano consapevolezza delle sfide del futuro dando risposte condivise e complessive, non si riuscirà ad invertire quella tendenza che ha portato alla chiusura di decine e decine di Hotel.

Oggi percorrere le strade di Abano e Montegrotto non da la stessa impressione che sia aveva in un passato non tanto lontano. Cosa possono pensare i nostri ospiti quando si inbattono sempre più di frequente in strutture abbandonate a se stesse ed in stato di disfacimento?

Non basteranno le campagne promozionali, che sicuramente si dovranno ancora fare e potenziare, ma occorrerà ridare slancio alla valenza sanitaria delle Terme, attraverso una campagna di ricerche medico- scientifico che rilancino nei confronti del mondo medico la validità delle nostre cure.

Le istituzioni pubbliche, in primo luogo Regione e Comuni, assieme agli imprenditori termali ed alle altre attività economiche, si devono fare parte attiva in questi progetti di ricerca con impegno e mettendo a disposizione risorse ingenti.

In queste aree, oltre ad ingenti capitali investiti, ci sono migliaia di lavoratori e centinaia di attività commerciali ed artigianali da difendere e quindi gli investimenti pubblici non possono evitare di farsene carico.

E’ la stagione delle scelte!

È nei momenti di grande crisi economica che occorrono investimenti nuovi sia da parte pubblica che privata.

E’ il momento di New Deal delle Terme.

E’ il momento delle grandi trasformazioni, occorre dare nuova forma alle Città termali riprogettando gli spazi e i luoghi. Questo non vuol dire sprecare territorio e prevedere aree di espansione, ma avere un piano avanzato per il riuso delle aree già edificate o compromesse.

E’ il momento di puntare decisamente sullo sviluppo sostenibile e sulla green economy.

Se qualcuno pensa, e ce n’è più di uno, che occorra non far nulla, che occorra stare immobili e poi tutto tornerà come prima, si sbaglia di grosso: a stare fermi gli altri ti sorpassano!

Quest’anno e l’anno prossimo si rinnoveranno le amministrazioni di Montegrotto ed Abano. Anche questa deve essere l’occasione di una profonda riflessione e di Grandi Progetti che sappiano attirare capitali di investimento importanti.

Solo pensando in Grande si potranno fare Grandi le nostre Città.

FANGHI E BAGNI TERAPEUTICI AD ABANO all’hotel Roma ed Helvetia

Acqua termale di Abano

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CUCINA PADOVANA • Fasoi sofegai

• Fasoi sofegai

Ingredienti • Fagioli • Sugo di pollo o faraona arrosto, o olio d’oliva fasoi

• salsa peverada. Si prepara una Salsa perevara normale o la si allunga con il sugo della cottura della faraona o del pollo arrostiti, cui i fagioli si accompagnano, oppure con semplice olio d’oliva crudo. • Si allessano dei fagioli e quando sono cotti, ancora bollenti si condiscono con questa salsa, si rimescolano molto bene e poi si incoperchiano sino al momento di andare in tavola. • Si servono caldetti.

 

TUTELA CONSERVATIVA O ESPANSIONE MODERNISTA?

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

TUTELA CONSERVATIVA O ESPANSIONE MODERNISTA?

“Abano Terme del domani non potrà prescindere dalla grande sfida della sostenibilità”PILLON 150

Abano Terme non ha mai conosciuto una crisi economica profonda come quella attuale da quando è nata la moderna città termale.

La pandemia ha accentuato e drammatizzato alcuni processi che già erano presenti sul nostro territorio e di cui i segni più evidenti sono la chiusura di molti stabilimenti termali, del Kursaal e del Centro Congressi Pietro d’Abano.

Oggi tutti sono impegnati a fronteggiare l’emergenza Covid ma il prossimo futuro ci imporrà una celere scelta sul come affrontare con efficacia i temi della ripresa e del rilancio delle Terme.a

Se qualcuno si illude, appena passata la pandemia, che tutto riparta “motu proprio” e non ci sia bisogno di una riflessione complessiva, di un cambio di marcia e di un uovo modello di sviluppo, si sbaglia di grosso.

Non ci salverà la buona volontà di quegli imprenditori che hanno investito nelle proprie strutture, non ci salverà la volontà dei lavoratori, non ci salveranno le operazioni di “maquillage”della Città, e non ci salverà chi pensa che per ritornare ai fasti del passato occorra applicare teorie di decrescita felice (crescita zero/decementificazione) o di sviluppo edificatorio indiscriminato.

Come ha ben sintetizzato il Prof. Pier Carlo Palermo, già Preside della Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano: “Una delle sfide più attuali per l’innovazione della pubblica amministrazione passa attraverso la diffusione e gli usi effettivi di una ‘cultura della valutazione’ ancora ampiamente inedita in Italia: come capacità di lavorare per obbiettivi e per progetto, di comparare razionalmente strategie e modalità di azione, di rendere conto dei risultati in modi trasparenti e riflessivi” (I limiti del possibile-Donzelli  Editore).

Occorre aprire una riflessione collettiva, respingendo i personalismi, le divisioni politiche e le spinte corporative e definire un progetto condiviso sull’Abano Terme del domani che non potrà prescindere dalla grande sfida della sostenibilità.

Questo sarà possibile ad Abano?

Purtroppo lo scenario non è dei migliori: categorie economiche e forze politiche sono profondamente divise tra di loro e non si intravvedono possibili punti d’incontro, ma se nessuno proverà, molto probabilmente, nulla cambierà.

L’impresa è titanica ma la consapevolezza che il futuro di Abano Terme dipende solo da come sapremo cogliere le sfide del futuro e dei forti cambiamenti legati alle grandi trasformazioni dovute alle applicazioni sempre più elaborate dell’intelligenza artificiale.

Abano Terme è in una fase di transizione tra il vecchio modello germanocentrico e un nuovo modello globalizzato e il nostro futuro dipenderà molto da come ci porremo in questo mercato globale e da come sapremo coniugare la nostra offerta alle nuove tendenze mondiali sul tema della sanità e della medicina personalizzata e delle nuove frontiere del turismo.

La sostenibilità sarà la giusta alternativa tra la vecchia dicotomia di contrapposizione tra una tutela conservativa e l’espansione modernista, ma per costruire un sistema sostenibile occorre mettere mano a tutte le vecchie convinzioni e costruire un progetto per una città molto diversa da quella attuale con una forte strumentazione che lo renda possibile.

LE OPERE DELLO STORICO APONENSE FRANCESCO ALDO BARCARO

LE OPERE DELLO STORICO APONENSE FRANCESCO ALDO BARCAROBARCARO

di Eena Barcaro

Francesco Aldo Barcaro aveva tre passioni che vorrei racchiudere così: l’insegnamento, lo studio e la scrittura di libri dedicati alla storia locale ed ai suoi personaggi. Il primo lavoro è stato focalizzato su Pietro d’Abano (medico o mago?) congiunto, in tempi successivi, alle figure di Jacopo e Giovanni  Dondi dall’Orologio. Sempre tra le prime ricerche ricordo quella dedicata a Villa Mocenigo Mainardi, per lungo tempo in decadenza, ma oggi protagonista di un vasto progetto di recupero. Molto impegnativo, per la ricerca documentale che ha comportato, è stato “San Daniele in monte ed Abano dal 1000 ad oggi”. Ricordo moto bene che, giunto ad un certo punto della scrittura, papà temeva di non riuscire a portarla a termine poiché la ricerca non trovava una chiave di volta. Il testo, però, ha visto la luce e ricostruisce la storia e l’apparato artistico di un luogo molto amato dagli aponensi,  e non solo da loro,  per la pace che è in grado di trasmettere congiunta all’amenità riflessiva che si respira. Tutt’altro soggetto è legato a “ Le fonti del dio Apono”. Testo di impostazione archeologica, approfondisce le origini delle benefiche acque che sgorgavano spontaneamente presso il Montirone. Congiunto ad esso “L’ospedale”(così lo chiamava) dove possiamo leggere come Abano sia stato un centro di cura fangoterapica da temi remoti. Più recenti le osservazioni che troviamo  in  “ Il santuario e il complesso monastico di Moteortone”.Ultimo, anche perché  finito di scrivere molto a ridosso della conclusione esistenziale di Francesco, è lo studio sul “Duomo di san Lorenzo in Abano Terme”, altro scrigno di bellezza  e simbolo della storia di Abano “vecchia”, punto di riferimento religioso ed anche geografico per chi entra nella nostra splendida cittadina. Ecco, a conclusione di queste righe e nella dolcezza dell’autunno, mi piace ricordare Francesco Aldo al suo scrittoio con la macchina da scrivere e tanti appunti cartacei, foto e documenti. Papà era convito che la scrittura fosse uno strumento di divulgazione ed utilità. Un mezzo di servizio, quindi, per la comunità in cui era inserito e che ha amato. La sua è stata un’opera di dedizione e di affetto per il paese.

Ringrazio con sincero trasporto chi vorrà ancora leggere nella gratuità e spontaneità, le persone curiose e gli appassionati della materia.

Ciao papà! Elena.

 

I preziosi libri di Francesco Aldo Barcaro sono disponibili in esclusiva presso il gazebo dei libri in isola pedonale.

SAN DANIELE IN MONTE DAL MILLE AD OGGI

IL DUOMO DI SAN LORENZO IN ABANO TERME

LE ACQUE TERMALI DEL DIO APONO. Montegrotto – Abano in territorio patavino dal VII secolo a.C. al VII secolo d.C.

PIETRO D’ABANO JACOPO E GIOVANNI DE’ DONDI DALL’OROLOGIO. Tre grandi europei del trecento

CA’ MOCENIGO-MAINARDI AI GUAZZI DI ABANO TERME tra splendore, decadenza e rinascita.

L’OSPEDALE di “ S. MARIA DI MONTAON” o d’Abano (sec. XIV – XIX) divenuto, nell’800, il centro fangoterapico più importante d’Europa.

 

 

CUCINA PADOVANA • Pollo alla cacciatora

• Pollo alla cacciatora

Ingredienti: • 1 pollo • Cipolla e aglio • 1 Pancetta • Prezzemolo e sedano • 2 foglie di alloro • 1 bicchiere di vino bianco.Schermata 2020-12-18 alle 18.36.47

Tagliare 1 pollo in ottavini e rosolarli in un trito di cipolla, poco aglio, pancetta e olio • Come siano rosolati e la cipolla bionda, irrorare con un bicchiere di vino bianco e aggiungere un trito abbondante di prezzemolo, sedano e due foglie di alloro • Salare, pepare, irrorare con un po’ di acqua calda e portare a cottura con sughetto abbondante.

 

FANGHI E BAGNI TERAPEUTICI AD ABANO all’hotel Roma ed Helvetia

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CUCINA PADOVANA • Animelle di capretto

Animelle di capretto

Tagliare a dadolini le animelle di 2 o 3 capretti (o di agnello o di vitello). Passarle per 5 minuti in acqua bollente. Lasciarle raffreddare, asciugarle, passarle

animelle capretto

alla farina, farle dorare in burro, olio e lardo battuto, con cipolla e aglio. Irrorarle con vino bianco, lasciare che questo evapori. Portare eventualmente a cottura con un po’ di brodo. Legare alla fine con torlo d’uovo battuto con succo di limone. Sistemare di sale e speziare secondo il gusto, con noce moscata o zenzero.