CAPRIOLO

L’IMPATTO DEL DIGIUNO SULL’ORGANISMO

Il Biologo Nutrizionista

A cura della Dottoressa Carolina Capriolo
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L’IMPATTO DEL DIGIUNO SULL’ORGANISMO

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“Oggi salto la cena!”

Avete mai sentito parlare del digiuno? Ne esistono diversi tipi, ma che vantaggi ha?

1. Favorisce l’attivazione del metabolismo permettendo di bruciare meglio i grassi.

2. Diminuisce la resistenza insulinica e leptinica.

3. Contrasta l’invecchiamento cellulare rinforzando il sistema antiossidante.

4. Migliora il ciclo sonno/veglia, grazie all’ottimizzazione del sistema endocrino.

5. Rinforza il sistema immunitario

6. Diminuisce il rischio cardiovascolare e l’ipertensione

Inoltre…

Secondo uno studio del 2012, brevi periodi di digiuno possono rivelarsi estremamente positivi nel maneggiare pazienti normopeso che si sottopongono a terapie chemioterapiche.

Nello specifico lo studio ha osservato che il digiuno comporterebbe una protezione delle cellule non cancerogene dagli effetti collaterali estremamente tossici delle cure chemioterapiche e un ritardo nella progressione della malattia.

Un trattamento dei pazienti con il digiuno sembrerebbe rendere le terapie contro i tumori più efficaci e specifiche nel contrastare

esclusivamente le cellule cancerogene. Questo è stato osservato per il melanoma, il glioma ed il cancro al seno.

Il digiuno rallenta molto le cellule in rapida divisione (quelle cancerogene) e le rende selettivamente vulnerabili a chemio e radioterapia. Numerosi studi esistono a sostegno di questa ipotesi.

E’ caldamente sconsigliato però, se il paziente risulta sottopeso e con gravi carenze nutrizionali, oppure se ha perso tanta massa muscolare in poco tempo o ancora se fa molta attività fisica.

Il digiuno periodico

Il digiuno più duro da affrontare è quello periodico, che dura 4 giorni e possiamo ripeterlo ogni 2 mesi al massimo. Durante questi giorni è possibile assumere bevande come acqua, caffè, te, tisane e una zuppa esclusivamente di verdure, che corrisponda circa a 50 kcal, ogni 24 ore.

Il digiuno intermittente

Come compromesso c’è il digiuno intermittente, ossia alternare periodi di relativo digiuno a pasti più sostanziosi o normali.

Attualmente esistono diverse variazioni di questo concetto e, in base agli studi scientifici per ora pubblicati, tutti hanno ottenuto risultati positivi sulla salute, per quanto riguarda il peso e la longevità. Una dieta di questo tipo è molto più facile da seguire poiché non si ha la sensazione della privazione.

L’astenersi dal mangiare in maniera intermittente, considerando tutte le varianti possibili (1 giorno intero a settimana; o solo 16 ore, etc.,), aiuta la programmazione ormonale fisiologica dell’organismo. In questo modo infatti, la produzione di ormoni come l’insulina e la leptina, che gestiscono i livelli di zucchero nel sangue e la sensazione di fame/sazietà, si alternerebbe tra secrezioni basali e brevi picchi temporanei, raggiungendo un buon equilibrio.

La dieta mima digiuno

Anche conosciuta come “fast mimicking diet” rappresenta un regime alimentare che “mima” la condizione di digiuno.

Tale schema alimentare ipocalorico dura dai 3 ai 5 giorni e si puo’intraprendere 1 volta al mese, oppure ogni 2 – 3 mesi, a seconda della condizione fisica.

La dieta mima digiuno prevede solo verdure e grassi buoni (olio evo, olio di cocco, frutta secca, olive, cocco, avocado), spartendo equamente le calorie tra le due categorie (1000 kcal/die). Bisogna escludere quindi, durante questi 5 giorni, proteine animali, legumi, frutta, zuccheri, amidi.

Anche per intraprendere un digiuno è altamente consigliato essere seguiti da una figura specializzata, in modo da assicurare sempreal fisico il giusto apporto di nutrienti.