Tre milioni di presenze Annata d’oro per le Terme

IL MATTINO DI PADOVA 5 aprile 2017terme
di Federico Franchin

Il bilancio turistico 2016 si chiude ampiamente in attivo per il Bacino euganeo Italiani e stranieri in crescita. Soli nei la flessione degli svizzeri e il crollo dei cinesi

ABANO TERME. Dati in crescita per il turismo nel Bacino: sfondata la soglia dei 3 milioni di presenze annue. Nel 2016 sono state 3.065.397, +4,26% rispetto al 2015 (2.940.076). Segno “più” sia per Abano che per Montegrotto. Ad Abano le presenze sono in crescita del 4,22% (da 1.864.981 del 2015 a 1.943.695). Chiusura 2016 in crescita anche a Montegrotto, (+3,47%), passando dalle 845.475 presenze a 905.881. È il mercato italiano a dominare la scena: i turisti della Penisola sono aumentati del 7,38%, arrivando a quota 1.785.742 presenze (ad Abano 1.179.668 con un +6,95% rispetto al 2015, a Montegrotto 497.798, +6,19% rispetto all’anno precedente). Regge il mercato straniero che si attesta a 1.279.655 presenze con un leggero guadagno, rispetto al 2015, dello 0,21%: ad Abano sono state 764.027, con un +0,28% rispetto all’anno precedente, a Montegrotto il saldo è di +0,34% con 408.083 presenze nel 2016.

Tedeschi in vetta. Sono sempre loro a dominare il mercato, anche se con numeri ben diversi dai fasti degli anni Ottanta. A fine 2016 sono stati 494.826 le presenze teutoniche nel Bacino Termale Euganeo con un guadagno lieve, +0,25% rispetto al 2015. Secondo mercato estero si conferma quello austriaco con 215.756 presenze, lo 0.02% in più rispetto al 2015. Seguono Svizzera, 150.532 presenze (-1,02% rispetto al 2015) e Francia (101.707 presenze nel 2016, con una flessione dello 0.19% rispetto al 2015). Continua a crescere il mercato russo. I russi alle terme sono stati 87.958 (+2,49% rispetto all’anno precedente) con la crescita maggiore che si registra in questo caso a Montegrotto. Cresce anche la presenza di statunitensi, arrivati a toccare quota 18.763 presenze nel Bacino Termale Euganeo (+17,70%). Crescono anche i mercati sudamericani, Argentina a parte, mentre crolla il mercato cinese, che fa registrare un -32,12% nel Bacino Termale Euganeo, piombando dalle 27.555 presenze del 2015 alle 18.703 dell’anno appena passato. Curiosità: a guadagnare di più in termini percentuali è il mercato bulgaro, che chiude il 2016 con l’incremento dell’85,22%, passando dalle 961 presenze del 2015 alle 1.780 del 2016.

Lombardia in Italia. A dominare il mercato italiano sono invece le regioni confinanti con il Veneto. Al primo posto al Lombardia, sempre più vicina ai dati della Germania intera. Sono state 432.304 le presenze nel 2016, con un +7,68 rispetto al 2015. Seguono il Veneto, con 283.679 presenze (+8,11%) e l’Emilia Romagna con 269.582 presenze (+8,33%). Dietro di loro la Toscana e l’Alto Adige.

Presenza media. Continuano a fare la classica settimana di fanghi i tedeschi, che soggiornano mediamente alle terme 7,38 giorni, e i russi, alle

terrme in media 7,04 giorni. Per i francesi la permanenza media è invece di circa 6 giorni, 5 per gli svizzeri e 4 per gli austriaci. Gli italiani soggiornano mediamente 3,70 giorni, confermandosi bacino d’utenza da turismo mordi e fuggi soprattutto nei weekend.

 

Chiarelli: «Sarò il sindaco dell’ascolto»

IL MATTINO DI PADOVA 1 aprile 2017
di Federico Franchin

ABANO TERME. «Una rotonda non è né di destra, né di sinistra, ma frutto di un buon progetto. Questo è il nostro motto e questo è quello che ci sentiamo». Si è presentata così ieri Stefania Chiarelli (nella foto), candidato sindaco per la civica Abano Viva, che si rifà a Selvazzano Viva di Enoch Soranzo. «Siamo una lista civica trasversale», ha detto ieri Chiarelli, 42 anni, di professione avvocato. «Le idee buone non sono né di destra, né di sinistra. Contano le persone e i progetti e noi possiamo lavorare liberi dalle logiche dei partiti. Accanto a me ci sono più di 200 persone, con le quali abbiamo dato vita in questi mesi a dei tavoli di lavoro, che hanno coinvolto tanti cittadini». «La gente ci ha chiesto decoro e pulizia», ha aggiunto Chiarelli. «Abano ha anche bisogno di eventi e manifestazioni di alto livello». Stefania Chiarelli, che sarà appoggiata da più liste, si candida come il sindaco dell’ascolto. «Staremo molto attenti ad ascoltare le esigenze dei cittadini e delle categorie economiche. Con il loro contributo vogliamo valorizzare il territorio con percorsi enogastronomici, religiosi e culturali». Nel programma della Chiarelli e di Abano Viva spazio anche alla geotermia. «Ci impegniamo a realizzare un progetto per il riscaldamento degli edifici comunali con l’acqua termale con un conseguente grande risparmio per le casse dell’ente». Grande attenzione anche alla sicurezza. «Con il colonello Zuliani stiamo realizzando un progetto, che include illuminazione, videosorveglianza e cura di parchi, strade e marciapiedi».

Non supera il lutto, si getta sotto il treno

IL MATTINO DI PADOVA 25 marzo 2017
di Federico Franchin

La commerciante Nicoletta Barzon, 55 anni, era caduta in depressione dopo la morte del figlio trentenne e non si è più ripresa

Suicidio ieri mattina, poco prima delle 7, sui binari all’altezza della stazione di Abano Terme, a Giarre. La vittima, una donna, Nicoletta Barzon, del 1961, titolare del negozio di abbigliamento “Intimi segreti” di via Vespucci ad Abano, si è gettata sotto al treno proveniente da Padova in direzione Bologna, sul binario 2. Sul posto è intervenuta la Polfer per i rilievi e l’identificazione del cadavere. Secondo una prima ricostruzione pare che ad accorgersi dell’accaduto sia stato il macchinista del treno proveniente da Bologna verso Padova. Nonostante la donna non abbia lasciato nulla per motivare il suo gesto, tutto porta gli inquirenti a concludere che il suicidio è da ricondurre alla depressione in cui la donna era piombata dopo la morte nel sonno del figlio Andrea Malachin, 30 anni, nell’agosto 2015.

Il gesto. Nicoletta Barzon si è diretta ieri mattina, poco prima delle 7, verso la stazione di Abano, a Giarre, con la propria auto, una Citroen C3 colore avio. La donna ha fatto la poca strada dall’abitazione di via Tito Livio a via Stazione con il chiaro intento di farla finita. Pochi minuti per arrivare in stazione, parcheggiarci di fronte la sua auto, chiuderla e poi dirigersi verso i binari della stazione. A quell’ora non c’era nessuno in stazione, il momento giusto per farla finita nel silenzio più assoluto. Mancavano pochi minuti alle 7 quando la donna ha deciso di gettarsi sulle rotaie del binario 2 venendo travolta dal treno proveniente da Padova verso Bologna. Terribile l’impatto, con il corpo di Nicoletta Barzon che è stato trascinato per circa 250 metri dal mezzo, senza che il macchinista se ne sia accorto.

Segnalazione. A notare la presenza di un cadavere sui binari è stato il macchinista del treno proveniente sul binario 1 in direzione opposta, da Bologna verso Padova. Il macchinista ha avvertito immediatamente la Polfer, giunta in pochi attimi sul posto. Straziante il quadro che si trovato di fronte con il corpo della donna ridotto a brandelli. Una scarpa è stata anche ritrovata a distanza di oltre 200 metri. Per un paio di ore la Polizia ferroviaria ha lavorato alla rimozione del cadavere (assistita dall’impresa funebre) e per i rilievi del caso. Un meccanico con un carro attrezzi, una volta capito che si trattava di Nicoletta Barzon, è giunto nel frattempo alla stazione di Abano per rimuovere la Citroen C3 con la quale la donna era giunta sul luogo del dramma.

Depressione. A spingere Nicoletta Barzon al terribile gesto è stata una forte depressione, accentuatasi nell’agosto del 2015, quando era scomparso il figlio, Andrea Malachin. Quella morte e il distacco dal marito, malato da tempo, sono stati troppo per la donna, che non è più riuscita a riprendersi, cadendo sempre più nel baratro. Tanto da provare altre volte a farla finita. Nicoletta Barzon era tornata a casa mercoledì dopo tre settimane di ricovero, che avrebbero dovuto servire a dare ossigeno al proprio morale. Impresa purtroppo non riuscita. Nonostante la vicinanza degli amici e dei colleghi commercianti. La storia di Nicoletta Barzon ha ricordato immediatamente quella di Augusto Rigoni, titolare del negozio di calzature “Il Calzolaio” di piazza Repubblica, che nel luglio 2015 aveva deciso di farla a sua volta finita gettandosi sotto ad un treno. Ma se per la donna si è trattato di uno stato depressivo, per Augusto Rigoni era stata l’angoscia degli affari.

Il ricordo di amici e conoscenti «Aveva un sorriso contagioso. Una persona solare e squisita»

Nicoletta Barzon era una nota commerciante di Abano. Il suo negozio “Intimi segreti” è molto conosciuto e frequentato sia dai residenti che dai turisti. La commerciante aveva aperto molti anni fa l’attività, prima operando in via Martiri d’Ungheria e poi spostandosi, sette anni fa, in piena isola pedonale, in via Vespucci. Persona stimata da tutti, Barzon ha lasciato ieri un vuoto in tutta la città termale. Primo a piangere la sua scomparsa sono stati i colleghi commercianti, dei veri amici su cui contare in ogni momento. «È un giorno tristisimo», commenta Michele Ghiraldo, presidente mandamentale di Ascom Abano, «Era una donna gentilissima, sempre con il sorriso sul volto. Un sorriso contagioso. Era però anche una donna, che dentro di sé portava grande sofferenza, data dalla mancanza della famiglia. Le vicissitudini del marito, la scomparsa del figlio di trent’anni, nel 2015, l’hanno segnata profondamente. Negli ultimi due anni è stato per lei sempre più difficile accettare di essere sola». Claudio Lazzarini, titolare del negozio di abbigliamento “Anteprima” di viale delle Terme ancora non ci crede. «Era appena stata dimessa dopo un ricovero durato tre settimane», rivela Claudio Lazzarini, «Era tornata al lavoro mercoledì, le avevo consigliato di mangiare e di farsi forza. Pensavo che il momento difficile fosse passato. Sapevamo del malumore interiore di Nicoletta e per questo abbiamo sempre cercato di aiutarla e di sostenerla. Purtroppo non è bastato. Il suicidio è avvenuto in ogni caso per problemi personali, che vanno al di là del discorso lavorativo. L’attività di Nicoletta funzionava e quindi non c’entra l’aspetto economico».

A ricordare Nicoletta Barzon è anche Nicola Piran, fotografo de il mattino di Padova, che fino a qualche anno fa aveva lo studio fotografico proprio in via Vespucci, di fronte al negozio della donna. «Era una degna persona», ricorda Nicola Piran, «Non ti negava mai la parola o il saluto. Era una persona con la quale si poteva parlare. Nicoletta era una donna squisita, ci vedevamo sempre e per cinque anni è stata una vicina di bottega. La sua scomparsa mi rattrista molto». Nicoletta Barzon è scomparsa senza far rumore. «Era una donna molto gentile, ma riservata», ricordano i vicini di casa di via Tito Livio, dove la donna risiedeva. «Non negava mai il saluto, era sempre disponibile, ma non abbiamo mai avuto un rapporto stretto con lei. Eravamo a conoscenza della scomparsa del figlio avvenuta due anni fa, ma Nicoletta non ha mai dato segni di cedimento. Non abbiamo mai notato nel suo volto uno stato depressivo».

«Ci dispiace molto», proseguono i vicini di casa, «La vedevamo spesso uscire con la sua bicicletta da casa. Abitava da sola e non è mai stata una donna particolarmente in vista».

La notizia del suicidio di Nicoletta Barzon ha presto fatto il giro del web. Numerosi i messaggi di cordoglio e di affetto da parte di amici o semplici clienti di bottega. «Ciao Nico, hai trovato la pace con tuo figlio», ha scritto un conoscente sulla pagina Facebook Sei di Abano Terme Se.

PROPOSTA FDI-AN «Riabilitazione nei reparti cura degli hotel delle terme»

IL MATTINO DI PADOVA 23 marzo 2017
di Federico Franchin

ABANO TERME. Consentire agli albergatori di utilizzare la loro struttura ricettiva per la riabilitazione ortopedica, respiratoria e vascolare. È la proposta di legge presentata dal gruppo termale di…

Consentire agli albergatori di utilizzare la loro struttura ricettiva per la riabilitazione ortopedica, respiratoria e vascolare. È la proposta di legge presentata dal gruppo termale di Fratelli d’Italia-An al presidente della III commissione regionale, Sergio Berlato, capogruppo Fdi. Dopo pochi giorni la proposta è già al vaglio della commissione legislativa e a breve verrà discussa in consiglio regionale. «La lombalgia o mal di schiena colpisce circa l’80% della popolazione giovane-adulta, adulta e senile», spiega il portavoce provinciale Fdi, Elvio Turlon. «Oggi per accedere ad un centro convenzionato per praticare una terapia riabilitativa funzionale i tempi di attesa sono biblici (da 5 mesi ad un anno circa), mentre se si ottenesse un accreditamento alla riabilitazione per gli alberghi termali si potrebbero sfruttare le peculiarità del termalismo e in aggiunta la riabilitazione fisioterapica nelle sue varie interpretazioni. Le Terme, previa modifica parziale della legge 40 del 1980, offrirebbero l’opportunità sia a titolo privatistico che convenzionato di accorciare i tempi di attesa e di recupero riabilitativo. «Questo prevede un’ azione sinergica con l’ospedale di Padova e l’ateneo», aggiunge il candidato sindaco di Fdi Paolo Gruppo.

Bilancio 2016 della Finanza: 148 evasori totali, tra cui 25 fra medici, ingegneri e architetti

IL MATTINO DI PADOVA 22 marzo 2017

Tra le principali operazioni la “Tangentopoli delle Terme” e il giro di fatture false con l’Est di “Oltre confine”

 

PADOVA. Tutelare le libertà economiche dei cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti, quale condizione indispensabile per il raggiungimento dell’equità sociale posta a fondamento del benessere della collettività.

Ed è proprio la lotta ai fenomeni evasivi più gravi e alle frodi fiscali, alle illegalità nella Pubblica Amministrazione, agli sprechi di risorse e alla criminalità economico-finanziaria in genere ad aver costituito l’obiettivo dell’attività operativa della Guardia di Finanza di Padova per il 2016.

Un’azione che si è sviluppata attraverso la realizzazione di 45 Piani Operativi, diretti all’aggressione delle più dannose e pericolose manifestazioni di illegalità economico-finanziaria, orientando le risorse disponibili sui fenomeni caratteristici della provincia padovana;

l’esecuzione, in attuazione dei Piani Operativi, di 7.260 interventi, distribuiti nelle 2 missioni fondamentali di polizia economica (21%) e polizia finanziaria (79%); lo sviluppo di oltre 581 deleghe d’indagine pervenute dalla magistratura ordinaria e contabile, a fronte delle 706 ricevute; il contrasto ai grandi traffici illeciti e il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.

 

LOTTA ALLE FRODI FISCALI, ALL’ECONOMIA SOMMERSA E AL GIOCO ILLEGALE

Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono state concluse 205 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 961 interventi fra verifiche e controlli fiscali a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali. In questo ambito, rientrano anche 10 controlli per la ricostruzione della posizione reddituale e patrimoniale a richiesta di altre Autorità.

Questi servizi si sono basati su una selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle oltre 40 banche dati e applicativi disponibili, dall’intelligence e dal controllo economico del territorio.

Denunciati 187, di cui 6 tratti in arresto, responsabili di 176 reati fiscali, il 64% dei quali riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione, a testimonianza dell’impegno dei Reparti del Corpo nei confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi e articolati.

Sono stati individuati 16 casi di evasione fiscale internazionale, 13 casi di affitti in nero, nonché 148 soggetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco.

Tra le indagini più importanti svolte nel settore della tutela delle entrate, si ricorda:

l’operazione “OLTRE CONFINE”, che ha portato alla scoperta di un’associazione per delinquere, operante con molteplici società in Italia e all’estero (Slovacchia, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca), il cui unico business era quello dell’emissione di fatture false nei confronti di società compiacenti (perlopiù operanti nel settore del commercio di pellame).

Nel mese di marzo 2016 è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 soggetti per reati fiscali e di riciclaggio ed un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 1,3 milioni di euro nei confronti dei componenti dell’associazione.

Gli indagati, cui sono contestati a vario titolo molteplici ipotesi di reato (associazione per delinquere, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, truffa e reato transnazionale), sono risultati essere invece in tutto 41. Scoperte fatture per operazioni inesistenti per oltre 30 milioni di euro.

Sono in corso di ultimazione le verifiche fiscali nei confronti delle imprese coinvolte;

l’operazione “IVA BEVUTA”, che ha consentito di smascherare un’associazione per delinquere dedita all’emissione/utilizzo di fatture false.

Il tutto finalizzato a far conseguire a un’impresa vicentina una posizione dominante nel mercato della grande distribuzione alimentare di bevande. Gli indagati, cui sono contestati a vario titolo molteplici ipotesi di reato (associazione per delinquere, emissione ed utilizzo di fatture soggettivamente false, occultamento e distruzione di scritture contabili, omessa presentazione della dichiarazione), sono risultati essere in tutto 68.

Nel mese di luglio 2016, oltre a circa 120 perquisizioni locali e personali, è stata eseguita una misura cautelare in carcere nei confronti della promotrice dell’associazione, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta ovvero per equivalente di beni per complessivi euro 8 milioni circa.

Scoperte fatture per operazioni inesistenti per oltre 80 milioni di euro. Sono in corso di ultimazione le verifiche fiscali nei confronti delle imprese coinvolte.

L’esecuzione nel mese di febbraio 2016 di un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente di beni immobili, mobili e rapporti bancari fino alla concorrenza di quasi 500.000 euro, nei confronti di un imprenditore edile accusato di non aver dichiarato al fisco, negli anni dal 2009 al 2012, circa 4 milioni di euro di ricavi.

149 datori di lavoro sono risultati aver impiegato 63 lavoratori in “nero” e 100 lavoratori irregolari.

Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per oltre 5,4 milioni di euro e avanzate proposte di sequestro per circa 37,6 milioni di euro.

Oltre 4.208 interventi condotti nell’ambito del controllo economico del territorio. Tra questi, si segnalano, in particolare, quelli svolti in materia di controlli strumentali (3.282), trasporto merci su strada (715, di cui 177 nel settore della circolazione dei prodotti sottoposti ad accise) nonché in materia di indici di capacità contributiva (112).

Scoperte 15 violazioni nel campo delle imposte sulla produzione e sui consumi, con la denuncia di 1 soggetto responsabile di reati in materia di prodotti energetici.

23 gli interventi eseguiti presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti, con 3 casi di irregolarità.

Nell’azione di contrasto agli illeciti doganali, sono stati eseguiti 2 interventi che hanno permesso di riscontrare 1 violazione.

8 interventi effettuati presso sale giochi e centri di scommesse.

 

CONTRASTO ALLE TRUFFE SUI FONDI PUBBLICI E ALL’ILLEGALITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Scoperti casi di illegittima percezione o richiesta di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 1,9 milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 14 soggetti.

Individuate truffe nel settore previdenziale per oltre 361 mila euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 6 soggetti.

Nell’ambito di 8 accertamenti svolti su delega della Corte dei Conti, segnalati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici che hanno cagionato danni patrimoniali allo Stato per più di 13,5 milioni di euro e segnalati alla magistratura contabile 13 soggetti per connesse ipotesi di responsabilità erariale.

A seguito delle 54 indagini e dei 13 interventi conclusi nel 2016 per reati ed altri illeciti contro la Pubblica Amministrazione, denunciati 40 soggetti (72,5% per corruzione e concussione, 10% per abuso d’ufficio, 5% per peculato e 12,5% per altri reati contro la p.a.), di cui 11 tratti in arresto.

Individuati appalti pubblici irregolari per oltre 23 milioni di euro, con l’arresto di 11 soggetti.

Tra le indagini più importanti svolte nello specifico settore, si ricorda:

l’operazione “IMPERATOR”, mediaticamente nota come “tangentopoli delle terme”, che ha messo in luce l’esistenza di un vero e proprio sistema tangentizio che ha governato l’affidamento di appalti e lavori pubblici dapprima nel Comune di Montegrotto Terme (PD), a partire dal 2008, e poi esportato, dal 2011, anche nel Comune di Abano Terme (PD).

Nel complesso, sono state ricostruite una serie di illecite dazioni di denaro o altre utilità (es. lavori edili presso abitazioni private, cessione di immobili a prezzo agevolato) a favore dei Sindaci pro-tempore di Abano Terme (PD) e di Montegrotto Terme (PD), nonché di altri amministratori e dipendenti comunali. Nel corso dell’indagine sono stati arrestati 6 soggetti, tra pubblici amministratori, dipendenti comunali ed imprenditori, per i reati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e riciclaggio.

L’operazione “BONIFICA”, scaturita dalla citata operazione “IMPERATOR”, nell’ambito della quale sono stati scoperti diversi ed autonomi episodi corruttivi e di turbata libertà degli incanti afferenti ad una gara dall’appalto per lavori di riqualificazione ambientale di un’area già adibita a discarica di rifiuti, del valore di circa 2,8 milioni di euro (importo finanziato dalla Regione Veneto), aggiudicata dal Comune di Abano Terme (PD) il 30.5.2016.

Le indagini hanno consentito di accertare, tra le altre cose, l’avvenuta manomissione, durante le procedure di gara, delle buste contenenti le offerte economiche presentate dai partecipanti e la predisposizione di una nuova offerta, economicamente più vantaggiosa, da parte dell’impresa cui veniva poi aggiudicato l’appalto.

Nell’ambito di questa indagini sono stati arrestati 5 soggetti, a vario titolo per turbata libertà degli incanti, corruzione e induzione indebita.

Effettuati 132 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario, con percentuali di irregolarità pari al 65% dei casi e un danno complessivo cagionato allo Stato di circa 57 mila euro.

 

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA

Svolti 11 accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati e indiziati di appartenere ad associazioni mafiose e loro prestanome, che hanno riguardato complessivamente 19 soggetti.

Eseguiti provvedimenti di sequestro ai sensi della normativa antimafia di 10 beni immobili nonché quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro.

14 soggetti sono stati i denunciati per il reato di trasferimento fraudolento di valori, indicativo di fenomeni di interposizione fittizia, di cui 4 arrestati.

In materia di riciclaggio sono state svolte 4 indagini e attività di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 13 soggetti, di cui 10 in stato di arresto.

Accertati casi di riciclaggio per quasi 59 milioni di euro.

59 sono, invece, le violazioni accertate in materia di trasferimenti di denaro contante per importi superiori alla soglia di legge prevista.

In relazione alla nuova fattispecie di auto-riciclaggio è stata eseguita 1 attività di polizia giudiziaria, con l’arresto di 2 soggetti.

272 sono state, poi, le segnalazioni di operazioni sospette approfondite dai Reparti sul territorio appositamente delegati.

Nell’azione di contrasto all’usura, denunciato 1 soggetto.

Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari, finanziari e di borsa sono stati denunciati 133 soggetti di cui 4 tratti in arresto, nonché effettuati sequestri a carico dei responsabili per 675 mila euro.

CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI

Sequestrati circa 70 chili di droga a carico di 66 soggetti denunciati, di cui 16 arrestati.

Tra le più importanti attività svolte nello specifico settore si ricorda:

l’operazione “ARROW” nell’ambito della quale, nel periodo da marzo a maggio 2016, sono stati sequestrati 45 kg di marijuana, 63.000 euro in contanti e arrestati 9 soggetti (di cui 8 di nazionalità nigeriana e 1 di nazionalità albanese).

L’operazione descritta ha messo in luce, ancora una volta, l’importanza dei controlli presso lo snodo ferroviario patavino, vero e proprio crocevia di molteplici attività illecite;

il sequestro nel maggio 2016 di oltre 18 Kg di KHAT provenienti dall’Africa.

Eseguiti 76 interventi e denunciate all’Autorità Giudiziaria 72 persone per reati in tema di contraffazione.

Sequestrati più di 6,8 milioni di prodotti illegali, perché contraffatti, piratati, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza, per un valore stimato di circa 88 milioni di euro.

Tra le più importanti attività svolte nello specifico settore si ricordano 4 operazioni che hanno consentito il sequestro di 9.200 bottiglie di vino, 40.000 etichette e 4.200 scatole, tutte recanti indebitamente il marchio dello champagne “MOET & CHANDON”.

La vendita delle sole bottiglie rinvenute avrebbe fruttato all’organizzazione un introito di circa 350.000 euro; importo destinato a lievitare ad oltre 1,8 milioni di euro considerate le decine di migliaia di etichette pronte all’uso.

Quasi 2,5 milioni di accessori di bigiotteria non conformi agli standard di sicurezza e privi di ogni prescrizione in ordine all’origine ed alla composizione, nei confronti di due imprese gestite da soggetti di origine cinese;

oltre 1,2 milioni di accessori moda, materiale informatico e giocattoli non sicuri, nei confronti di due grossisti di origine cinese; 487.000 gomitoli venduti come lana, nei confronti di due soggetti di origine cinese.

Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state rinvenute 2.640 banconote false e operati sequestri per un controvalore complessivo pari a circa 100 mila euro.

Nel settore del contrasto all’immigrazione clandestina 7 soggetti sono stati denunciati.

 

NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

Nel corso del 2016, nell’ambito del settore dell’ordine pubblico (pubbliche manifestazioni, eventi sportivi, consessi internazionali, impegni locali, immigrazione, ecc.) sono state impiegate complessivamente 291 giornate/uomo

Piani di sviluppo personalizzati per gli hotel termali

IL MATTINO DI PADOVA 22 marzo 2017
di Federico Franchin

Nuovo progetto di Federalberghi, Ascom e Fidi Impresa Boaretto: «Indicazioni utili per poter accedere al credito»

ABANO TERME. Studiare i bilanci e l’andamento di ogni singolo albergo e proporre un programma di sviluppo. Questo l’obiettivo al quale stanno lavorando Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Ascom Padova e Fidi Impresa & Turismo Veneto. La finalità è quella di dotare gli albergatori di uno strumento di analisi del modo in cui stanno operando e fornire i parametri per conoscere e valutare le loro stesse aziende, sia per avere un’indicazione più chiara dell’andamento aziendale, sia per poter accedere con più facilità al sistema del credito bancario.

«Si tratta di un progetto importante», spiega il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Emanuele Boaretto, «utile per avere delle indicazioni più precise in merito alla salute delle aziende e in aggiunta alle statistiche turistiche (arrivi e presenze) e per offrire agli imprenditori uno strumento per definire con più precisione le loro strategie aziendali e per aiutarli a confrontarsi con più consapevolezza con il sistema bancario. Le banche potranno così organizzare un servizio su misura per le strutture alberghiere comprendendone dall’interno le esigenze e le potenzialità. Le strutture potranno dotarsi di nuove modalità di autoanalisi economica e finanziaria, e potranno migliorare le loro performance, potendo ragionare su dei dati oggettivi e avendo la possibilità di confrontarsi con i parametri medi del settore termo-alberghiero».

«L’obiettivo sarà duplice», prosegue Boaretto. «Ovvero il dialogo che si instaurerà anche con le pubbliche amministrazioni e gli enti andrà nella direzione di creare la corretta percezione sull’andamento delle imprese termali euganee e consentirà di adottare le migliori politiche in termini di pressione fiscale. Sarà necessaria la collaborazione di tutti gli imprenditori locali sia per la raccolta dei dati necessari (bilanci) sia per rispondere alle domande che saranno poste dai nostri consulenti». Questo modello di analisi è già stato adottato e si è consolidato in altre destinazioni turistiche. Dal 2013, infatti, Fidi Impresa & Turismo Veneto, di concerto con la Camera di Commercio e le associazioni degli albergatori, fa analizzare dalla società Scouting spa i dati del settore alberghiero dell’Alta costa adriatica ripartita tra Chioggia, Cavallino-Treporti, Jesolo, Eraclea, Caorle e Bibione, ottenendo importanti informazioni che permettono di dotare le aziende di uno strumento di valutazione sulla sostenibilità degli investimenti.

L’EX SINDACO E LA DISCARICA DI GIARRE. Comune parte civile nel processo-bis

IL MATTINO DI PADOVA 21 marzo 2017
di Federico Franchin

ABANO TERME. Il Comune di Abano si costituirà parte civile anche nel secondo processo che vedrà coinvolto l’ex sindaco Luca Claudio, accusato dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di concussione, corruzione e induzione indebita. Claudio tornerà il 3 aprile in tribunale per l’appalto fatto vincere a Pistorello dietro la promessa di una tangente da 280 mila euro per la bonifica dell’ex discarica di Giarre e che il 5 luglio scorso aveva portato in carcere lo stesso Pistorello e altri funzionari del Comune di Abano. Per la discarica Luca Claudio avrebbe preteso una tangente da 280 mila euro da Pistorello dietro la promessa di fargli ottenere l’appalto dei lavori per la bonifica dell’area, 10 mila metri quadri di superficie da bonificare grazie a un prestito di 3.216.400 euro proveniente dalla Regione e regolarmente concesso. Previsti 550 giorni per completare i lavori. Ma il 12 luglio Pistorello spa ha rinunciato alla gara vinta. Il Comune ha deciso in questi giorni di costituirsi parte civile. A difendere il Comune di Abano sarà ancora una volta l’avvocato penalista Antonio Maria Brena del foro di Busto Arsizio, preferito ad altri tre legali che erano stati individuati dall’ente per le azioni legali di carattere penale. Per la difesa del Comune, l’Ente ha previsto intanto spese legali quantificabili in seimila euro, che vanno ad aggiungersi ai diecimila euro già stanziati per la costituzione in parte civile nel primo processo, culminato con il patteggiamento di 4 anni dell’ex sindaco.

Il Comune di Abano ha quindi tutta l’intenzione di andare fino in fondo anche nella questione che riguarda la bonifica della discarica di Giarre nell’intento di chiedere il risarcimento dei danni subiti, un milione e mezzo.

Boxe, Fabbri nuovo presidente della Commissione medica nazionale

IL MATTINO DI PADOVA 21 marzo 2017
di Gianni Biasetto

PADOVA. Gli oltre trent’anni di esperienza maturata come medico di bordo ring, anche in importanti riunioni internazionali, sono valsi al padovano Bruno Fabbri (in foto), medico federale specializzato in Medicina dello sport, la nomina a presidente della Commissione medica della Federazione pugilistica italiana. A chiamare Fabbri al vertice dello staff medico azzurro, che nel pugilato svolge un ruolo importantissimo, è stato il neo presidente della Federazione, il cagliaritano Vittorio Lai. 58 anni, originario della provincia di Pesaro/Urbino ma residente ad Abano Terme da diversi lustri, a Fabbri per il quadriennio olimpico 2017/2020 spetterà la verifica degli interventi sanitari e l’assistenza alle squadre nazionali, correlandosi con i medici fiduciari regionali o con i medici di fiducia degli atleti. Al presidente della Commissione spetta, inoltre, la designazione dei medici italiani alle manifestazioni di boxe in Italia e all’estero. «In questo momento il mio pensiero va al compianto Federico Friso, peso massimo di grandi doti atletiche e di grande cuore, e al dottor Massimo Moscetti di Roma che per mezzo secolo è stato medico della Fpi e insostituibile guida per tutti noi medici di pugilato», commenta Fabbri. «Ringrazio il presidente federale per la fiducia, so che da qui alle Olimpiadi di Tokyo mi aspetta un impegno gravoso che cercherò di svolgere nel migliore dei modi in favore degli atleti».

«Abano deve resistere al ricorso sui vigili» Barbierato con Aversa

IL MATTINO DI PADOVA 20 marzo 2017
di Federico Franchin

Il candidato sindaco del centrosinistra appoggia la decisione di far valere anche al Tar i motivi dell’uscita dal Distretto Pd4

ABANO TERME. «Fa bene il Comune a resistere nel ricorso al Tar presentato dagli altri centri del Distretto di polizia Pd4A. Abano ha bisogno di agenti nel proprio territorio e di intensificare il progetto degli sceriffi di quartiere». Federico Barbierato, candidato sindaco per una civica che fa riferimento al suo nome (appoggiata anche da Pd e Cittadini per il Cambiamento), si schiera dalla parte del commissario straordinario Pasquale Aversa, che a fine 2016 aveva deciso di uscire dal Distretto dei Colli lasciandolo nelle mani degli altri 4 aderenti. Tre di questi non l’hanno presa bene (Teolo, Torreglia e Galzignano, Battaglia esclusa), tanto da aver portato avanti un ricorso al Tar con richiesta di risarcimento danni. Il Comune di Abano si è ora affidato al legale Mario Bertolissi del Foro di Padova per la difesa di fronte al Tribunale amministrativo del Veneto. «Le motivazioni del commissario erano chiare e assolutamente condivisibili», fa notare Federico Barbierato. «Aversa ha messo bene in evidenza come il Comune di Abano, con il distretto, avesse solo oneri e pochi onori. Avere 17 vigili da condividere con gli altri Comuni a discapito del territorio aponense non era certamente la linea da seguire per garantire la sicurezza ai nostri cittadini. Bene ha fatto Aversa a uscire dal distretto e a tenere i vigili ad Abano, dando vita al progetto dei vigili di quartiere». Progetto che Barbierato ha già in mente di potenziare. «È la linea giusta da seguire. Dobbiamo intensificare il controllo nei quartieri e la presenza degli agenti per strada. La gente vuole vedere i vigili passare perché si sente sicura. Non possiamo che condividere questo concetto con i nostri cittadini». Resta ora da trovare una collocazione dignitosa alla Polizia locale e ai carabinieri, relegati in una struttura fatiscente e ormai inadeguata in viale delle Terme. «Dobbiamo portare avanti il progetto della Cittadella della sicurezza al Primo Roc», dice Federico Barbierato. «Come soluzione tampone dobbiamo trovare un’altra collocazione per i carabinieri, che non possono più stare dove sono, e per i vigili. Per loro un’ipotesi sul tavolo è quella dell’utilizzo della ex Casa delle Maestre, vicino al Crc, dove tra l’altro la Municipale di Abano ha anche il parcheggio sotterraneo dei mezzi».

La lista civica Abano Viva si affida a Stefania Chiarelli

IL MATTINO DI PADOVA 20 marzo 2017
Chiarellidi Federico Franchin

ABANO TERME. È Stefania Chiarelli il candidato sindaco della lista Abano Viva, civica che ricalca Selvazzano Viva di Enoch Soranzo. Chiarelli, avvocato civilista, sposata, un figlio, ha deciso di scendere in campo «da aponense che ama la sua città e si mette a disposizione dei concittadini, dopo le vicende che hanno portato alla paralisi amministrativa facendo perdere tempo prezioso a una città che ha bisogno di ripartire velocemente», fanno sapere da Abano Viva. «La necessità primaria è l’ascolto di tutti i cittadini che devono sentirsi partecipi della vita quotidiana anche amministrativa», dice Chiarelli, candidata alle ultime amministrative nella lista Con la Gente per la Gente di Aldo Francisci. «Compito del sindaco è dare alla città risposte che attende da anni, trasparenza per governare con i cittadini. Tra le priorità: sicurezza, snellimento nell’erogazione dei servizi, offrendo una Abano più accogliente. La città ha bisogno di rilanciare la vocazione termale ampliando l’offerta. Naturalmente la mia amministrazione sarà aperta alla più ampia collaborazione con tutte le categorie economiche. Prioritaria l’attenzione non solo ai grandi progetti ma anche alle “piccole cose” che, invece sono essenziali per i cittadini. Solo per citarne alcune, la manutenzione delle strade, la cura di verde e parchi, l’illuminazione pubblica. Soprattutto, basta consumare il suolo già troppo sfruttato e spazio al recupero dell’esistente».