Fasolato al timone dell’Avis che oggi conta 310 donatori

IL MATTINO DI PADOVA 28 febbraio 2017
AVISdi Federico Franchin

ABANO TERME. Tra rinnovo del direttivo ed elaborazioni dei dati 2016 è un periodo di grande lavoro per l’Avis. Si è conclusa nei giorni scorsi l’elezione del nuovo consiglio direttivo dell’Avis di Abano Terme che rimarrà in carica per i prossimi quattro anni. Nuovo presidente è stato eletto Antonio Fasolato, che raccoglie il testimone da Leonardo Sinigaglia. Stefania Vuljan sarà vicepresidente, Chiara Palmerini segretaria e Claudio Gaffo tesoriere. Gli altri consiglieri sono Gianni Mamprin, Pietro Reverenna, Enzo Crestale, Alberto Zanotto, Massimo Guolo, Arianna Zanotto, Renato Rampazzo, Lorenzo Norbiato, Mario Masiero e Giovanna Tibaldi. Revisore dei conti è stato eletto Leonardo Sinigaglia. L’Avis è una associazione molto presente nel territorio aponense, oggi conta 310 soci donatori di sangue. Nel 2016 è stato raggiunto il record di donazioni, con 475 sacche di sangue raccolte e un aumento di circa il 10% sull’anno precedente. Va tuttavia considerato che il rapporto donatori/popolazione ad Abano è di 1,5 donatori su 100 abitanti, che è un valore molto più basso della media nazionale (2,8 donatori ogni 100 abitanti). Il nuovo direttivo avrà quindi il compito di proseguire il cammino tracciato da quello precedente, continuando l’opera di sensibilizzazione della cittadinanza sul valore della donazione, sapendo che il sangue non si può riprodurre in laboratorio ma può essere solo donato. Fondamentali sono dunque gli interventi fatti nelle scuole di Abano, i banchetti nelle piazze e l’attenzione agli ambienti giovanili. Proprio verso questa direzione va l’accordo appena siglato da parte dell’Avis di Abano Terme con l’Abano Calcio per promuovere il valore della donazione di sangue tra le squadre giovanili.

«No, niente profughi ad Abano»

IL MATTINO DI PADOVA 26 febbraio 2017
di Federico Franchin

Barbierato presenta la sua candidatura a sindaco: «Città ospitale, ma va tutelata la sua economia»

ABANO TERME. “Uno de noaltri”. Lo slogan, annunciato venerdì sera in un gremito Cinema Teatro Marconi, è di Federico Barbierato, candidato sindaco con tre liste a suo nome e l’appoggio di Pd e Cittadini per il Cambiamento. «La gente mi ferma e mi dice in dialetto te si uno de noaltri», ha detto alle 400 persone giunte per assistere alla sua prima uscita ufficiale. «Ad Abano mi conoscono tutti come “Frutta”. Da sempre sono un pratico e non un teorico. Dobbiamo recuperare la reputazione che Abano ha perso. Dimostreremo che si può lavorare in legalità e trasparenza».

È stato uno show. Dall’accoglienza ai tanti presenti, ai quali ha voluto stringere la mano uno a uno, alla presentazione spumeggiante alternando l’italiano al dialetto. Da subito Barbierato ha conquistato la gente, che l’ha applaudito più volte. «Parecchi scavano nella mia vita privata e passata, dandomi prima di esponente di An, poi del Pd. In realtà io non ho mai avuto tessere politiche e sono sceso in campo mettendoci la faccia per un gruppo che ho scelto io. Ho scelto persone e programmi e chi vuole etichettarmi porta avanti concetti da vecchia politica».

Incalzato da un paio di esponenti del comitato “Abano dice No”, il candidato è stato chiaro e incisivo sulla questione profughi. «Abano è una città turistica che fa 1.800.000 presenze e ha 3.200 addetti. È necessario un progetto per evitare l’arrivo dei profughi al Primo Roc. Quella caserma è un pericolo. Dobbiamo creare la cittadella della sicurezza, ma anche servizi per la comunità. Dobbiamo tutelare l’economia del paese. L’ho detto al prefetto e lo ripeterò come un disco rotto: Abano è una città accogliente, dove devono però stare bene tutti».

Sui giovani: «Sono il presente di Abano e necessitano di spazi. Una città deve saper integrare giovani e anziani. Tra marzo e aprile organizzeremo un momento di orientamento al lavoro per i giovani, ai quali dedicheremo tra l’altro una lista specifica. Abano ha la fama di essere una città per vecchi? Dobbiamo essere noi a cambiare il modo di proporci».

Immancabile il focus sul turismo. «Dobbiamo valorizzare quello che abbiamo. Il problema non sarà fare presenze, ma far spendere le persone, portando una clientela medio-alta ad Abano. Il benessere per i turisti è dato anche da strade senza buche e non dalle strisce pedonali colorate dove i clienti si perdono. Veniamo da 5 anni di illusioni date da una lista civica, che non è stata quindi meglio dei partiti».

«Ci sono 2 milioni e mezzo di imposta di soggiorno», ha aggiunto. «Facendo un paragone calcistico, dobbiamo essere la Juve, l’Inter e il Milan e non l’Avellino. Dobbiamo sempre lottare per vincere il campionato e non accontentarci della salvezza. Servono emozioni e buona volontà. Per realizzare tutto questo ci sono dei fondi regionali, nazionali ed europei che potremo portare a casa. Questa è l’ultima chiamata per Abano. Non per niente ho scelto candidati competenti, che sappiano leggere un bilancio. Ho scelto di mettermi in gioco e mi dicono che sono un matto. Se sarò eletto rimarrò quello che sono sempre stato. Entro un mese definiremo il programma ascoltando la gente. Vanno stanziati fondi per il sociale, le scuole che cadono a pezzi. Tolleranza zero verso chi rovina i parchi e la nostra città. Intensificheremo la sicurezza. Manifestazioni? Spazio a eventi per bambini e di qualità. Non mi arrendo all’idea che possa saltare l’edizione del Torneo di calcio».

«Abano può arrivare a 2,5 milioni di presenze»

IL MATTINO DI PADOVA 24 febbraio 2017
di Federico Franchin

Inizia la campagna elettorale di Barbierato: «Potenziale turistico inespresso Commercianti e artigiani hanno le carte in regola per essere protagonisti»

ABANO TERME. «Abano ha un indice di terziarizzazione dell’economia molto alto, che va tutelato, anzi ampliato». A dirlo è Federico Barbierato, direttore generale di Ascom e candidato sindaco alle prossime amministrative di Abano per il Pd e i Cittadini per il Cambiamento.

«Abano è la città del terziario», spiega Federico Barbierato, aponense doc, originario dell’Abano Storica. «Come volumi d’affari e presenze numeriche di aziende, comprese quelle alberghiere, Abano è una città cardine nella nostra provincia assieme a Padova e Cittadella. Lo dicono i dati statistici, elaborati in collaborazione con l’Università di Venezia, che abbiamo presentato l’anno scorso per il settantesimo anniversario di Ascom».

La sfida di Federico Barbierato è chiara e limpida. «I nostri alberghi hanno vissuto una stagione tutto sommato positiva», osserva il prossimo candidato sindaco. «Non possiamo però accontentarci. Sono convinto che ci sia del potenziale inespresso, che ci può portare a passare dal milione e ottocentomila presenze attuali ai due milioni e mezzo. Si può tornare ai numeri degli Anni Ottanta e ce la possiamo fare attraverso una proposta moderna. Che deve puntare sul benessere in senso lato, sia questo fisico, che psicofisico.

«Le terme di Abano devono sapersi proporre come destinazione innovativa», prosegue Federico Barbierato. «Si tratta di trovare quei tre-quattro elementi di unicità da proporre ai nostri clienti. Tutto ciò si può raggiungere attraverso degli investimenti, che possano fare in modo che le strutture esistenti si rinnovino. Ci sono dei bandi regionali da sfruttare. E’ infine assolutamente necessario puntare alla destagionalizzazione».

La nuova Abano dovrà passare anche da un rilancio delle botteghe. «I nostri negozianti stanno reggendo bene, nonostante in questi ultimi anni non siano stati ascoltati dall’amministrazione. Io sarò il sindaco che saprà ascoltarli. L’ascolto ti porta sempre a fare scelte azzeccate».

«Abano ha bisogno di muoversi con un brand unico coerente», conclude Federico Barbierato. «Tutto deve muoversi in maniera omogenea. Dovremo saper sfruttare le nostre innumerevoli eccellenze, comprese quelle del nostro artigianato diffuso che si sta evolvendo. I nostri artigiani hanno tutte le carte in regola per essere sempre più protagonisti nel territorio».

Barbierato presenterà ufficialmente la sua candidatura stasera alle ore 21 al cinema teatro Marconi di via San Pio X ad Abano.

Stop su piazza Mercato non diventa commerciale

IL MATTINO DI PADOVA 22 febbraio 2017
di Federico Franchin

AVERSA SOSPENDE LA VARIANTE 6, LA RES RICORRE AL TAR

ABANO TERME. Il commissario straordinario Pasquale Aversa ha deciso di sospendere la variante numero “6″ del Piano particolareggiato della zona dei comparti centrali di Abano. Il commissario ha deciso infatti di lasciare al prossimo sindaco l’incombenza di portare avanti o revocare una variante destinata a cambiare radicalmente la geografia della zona di Abano storica. La variante prodotta dall’amministrazione di Luca Claudio infatti prevedeva la realizzazione di un sistema collegato di piazze, sullo stile di Padova, e il cambio di destinazione d’uso di piazza Mercato che, secondo la stessa variante, diverrà commerciale.

Cambio non gradito ovviamente dai commercianti: Ascom e il suo presidente mandamentale di Abano, Michele Ghiraldo, avevano da subito intravisto lo spettro della possibile realizzazione in piazza Mercato di un secondo grande centro commerciale dopo il nuovo Alìper in rampa di lancio nella zona della discoteca Dancing P1. «Condividiamo – fanno sapere da CambiAbano – la scelta del commissario di non approvare la variante 6 del Piano Particolareggiato dell’area Centrale. Nonostante l’immediato ricorso al Tar presentato dai soggetti coinvolti (la Res, società proprietaria di gran parte dei comparti centrali, ndr) nell’appalto, presentato contro la decisione presa dal commissario, il movimento civico CambiAbano è pienamente soddisfatto della scelta di porre in stand by ogni progetto di grande impatto per la città, in particolare la riqualificazione futura dell’area di piazza mercato. Siamo convinti che, attraverso una rielaborazione complessiva del Pat, vada studiato e rivisto, coinvolgendo l’intera cittadinanza, un insieme di opere, in grado di modificare fortemente la fisionomia territoriale, che tra le altre cose, prevede anche la riqualificazione di una parte storica del territorio di Abano. I cittadini devono poter tornare al centro delle scelte amministrative e non essere semplici spettatori. Speriamo in una rottura profonda con il metodo della passata amministrazione. Le scelte importanti per il nostro Comune devono essere concordate con i cittadini, non imposte dall’alto. Confidiamo che il Tar valuti attentamente la decisione presa dal commissario e che tenga conto di tutti gli aspetti, sia tecnici che politici legati a questa vicenda. È giusto che sia la nuova amministrazione a dare la giusta e corretta valutazione sui progetti che andranno a dare una nuova immagine del paese».

Barbierato scende in campo. «Profughi, Abano va tutelata»

IL MATTINO DI PADOVA 19 febbraio 2017
di Matteo Marian

Ufficializzata la candidatura: «Convergenza sul programma con Partito Democratico e Cittadini per il Cambiamento. Oltre a quella a mio nome anche altre due civiche»

Federico Barbierato, chi l’ha convinta a scendere in campo?

«Ho due figli e vivo da sempre ad Abano, non voglio lasciare loro una città fantasma. La prossima amministrazione avrà la responsabilità di avviare un processo di rilancio non più rinviabile: in caso di fallimento, e dopo tutto quello che è accaduto, non ci sarà più scampo al declino».

Corre per il centrosinistra?

«La mia è una candidatura civica, mi presenterò con la lista Federico Barbierato sindaco. Ho parlato con molti attori della società civile, economica e politica di Abano e su temi per me imprescindibili ho trovato una convergenza con alcuni gruppi».

Quali?

«Con i Cittadini per il Cambiamento, il Partito Democratico e poi ci saranno altre due liste civiche. Una legata allo sport e l’altra ai giovani, con volti nuovi ma molto conosciuti ad Abano. Venerdì prossimo ci sarà la presentazione ufficiale al cinema Marconi».

Non c’è il rischio di alimentare una frammentazione già piuttosto spinta nell’area di riferimento?

«Io, da civico, ho lavorato per unire sui temi. E la convergenza raccolta penso sia importante. Per il resto non ho mai avuto tessere di partito».

L’ex candidata sindaco del centrosinistra, Monica Lazzaretto, così come anche Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi, potrebbero scendere in campo …

«Io vado avanti per la mia strada. Con Lazzaretto non ho avuto alcuna interlocuzione, incontrerò invece Federalberghi. Penso possano condividere la necessità di difendere l’economia turistica termale».

Parlava di punti programmatici, quali sono?

«Abano deve essere riorganizzata e rilanciata. C’è un patrimonio enorme da valorizzare, bisogna tornare ad avere 2,5 milioni di presenze turistiche all’anno come alla fine degli anni Ottanta».

Partendo da cosa?

«Banalmente dal fatto che i problemi vanno affrontati e risolti e non lasciati lì o alimentati ad arte per raccogliere consenso. E mi riferisco in particolare alla questione profughi».

Qual è la sua convinzione sull’accoglienza?

«Abano è una città turistica e va tutelata. Questa sarà la prima cosa che dirò al prefetto. Detto questo è evidente che sul Primo Roc di Giarre non possiamo restare in attesa degli eventi. Va progettata e avviata una riqualificazione di quello spazio con servizi di pubblica utilità prevedendo anche la cittadella della sicurezza con lo spostamento della caserma dei carabinieri. Su questo mi farò aiutare dal Bo per mettere in campo proposte realizzabili».

Perché il turismo termale non è più così trainante?

«Abano deve diventare la città del benessere e non solo delle terme. L’offerta è cresciuta con l’idea che dentro all’albergo il turista dovesse trovare tutto. Oggi, invece, non è più così. Il turista chiede di poter vivere il territorio a tutto tondo e bisogna adeguare l’offerta».

Rilancio del turismo e sicurezza vanno a braccetto?

«Certo, ma non sono gli unici due fattori competitivi. Serve progettualità per riuscire ad allungare la stagione turistica. Ad esempio il torneo di calcio Città di Abano deve tornare. Ma è necessario anche il controllo del territorio: il progetto della polizia di quartiere appena partito è buono e va rafforzato».

Altre priorità?

«Va affrontata la condizione strutturale delle scuole che, ad Abano, è precaria. Bisogna dare tranquillità ai ragazzi e alle loro famiglie».

Come si regolerà con il suo incarico all’Ascom?

«Per statuto l’incompatibilità si configura solo al conseguimento della carica come sindaco o assessore. Io ho deciso di autosospendermi prima».

 

 

Schieramenti frammentati, valzer di liste

IL MATTINO DI PADOVA 19 febbraio 2017
di Federico Franchin

Intanto spunta l’ipotesi di un’alleanza tra Forza Italia, i fedelissimi di Soranzo e 35zero31

ABANO TERME. Intese lontane sia nel centrodestra, che nel centrosinistra, in vista delle prossime amministrative di Abano. Difficile l’intesa all’interno dei due schieramenti maggiori, che rischiano di dare il la a più candidati sindaco di Abano. Al momento i candidati che hanno ufficializzato la loro candidatura sono Emanuele Boccardo, Sabrina Talarico e Alessio Zanon. Molto vicine le candidatura di Monica Lazzaretto, Paolo Gruppo e Federico Barbierato (quest’ultimo la formalizzerà venerdì 24).

Emanuele Boccardo sarà il candidato del comitato Abano dice No, che godrà dell’appoggio anche di Abano Città Sicura di Alberto Bonato e probabilmente della Lega Nord. Nel centrodestra c’è poi la candidatura di Sabrina Talarico, che sarà la leader di Grande Abano, lista civica da lei fondata. Una terza candidatura potrebbe emergere dalla coalizione formata da Fratelli d’Italia e Noi per Voi. In questo caso in pole position c’è, come candidato sindaco, Paolo Gruppo. Alla finestra, nel centrodestra, sta Forza Italia che, dopo l’arrivo del commissario veneto, potrebbe cambiare le strategie. A rappresentare Forza Italia a livello aponense pare esserci ora Alessio Zanon che, al momento, non pare deciso a mollare la sua candidatura. Anche se sono ancora possibili alleanze per quanto riguarda il partito con il comitato Abano dice No e Fratelli d’Italia. C’è però una terza ipotesi, suggestiva, che sta prendendo corpo, che è la creazione di un nuovo polo, che coinvolga la stessa Forza Italia, la civica Abano Viva che fa capo a Enoch Soranzo, e l’associazione 35zero31, che pare voler puntare su Monica Lazzaretto come candidato sindaco, anche se dalla stessa 35zero31 non ci sono ancora conferme in merito. C’è poi Federico Barbierato, che avrà l’appoggio di Cittadini per il Cambiamento e del Pd. Ci sono poi nuove liste civiche alla finestra, come la Nuova Aponense di Maurizio Pascarella, che si propone come lista trasversale, e CambiAbano, lista sorta dopo l’uscita di molti componenti dal meetup Amici di Beppe Grillo di Abano&Montegrotto. A proposito di meetup, pare ancora lontano l’accordo con il Movimento 5 Stelle. I grillini stanno sciogliendo la riserva sul nome del candidato a sindaco. Potrebbe toccare a Massimo Zambolin. Federico Franchin

 

Abano riprogettata agli “Stati Generali”

IL MATTINO DI PADOVA 12 febbraio 2017
di Federico Franchin

Successo dell’iniziativa della civica di Sabrina Talarico

In 142 intorno ai 12 tavoli dove ha preso forma il programma

stati generali

Centoquarantadue presenti, esperimento riuscito. Gli “Stati Generali”, organizzati ieri all’hotel Villa Piave dalla lista civica Grande Abano, che candida sindaco Sabrina Talarico, sono risultati un incubatore di idee per il futuro della città termale. Tra i presenti volti noti come il presidente Ascom Michele Ghiraldo, il direttore Federalberghi Marco Gottardo, gli albergatori Gino Buja, Luca Scappini, Gianluca Bregolin, Ida Poletto, Gildo Turlon, l’architetto Roberto Rigodanzo, l’avvocato Gian Mario Balduin, il critico d’arte Bruno Francisci, il commerciante Johan De Jaeger, ma anche Cristina Bressan, Sabrina Fortin e l’olimpionico di canottaggio Rossano Galtarossa. «Abbiamo proposto un metodo nuovo di confronto», spiega Talarico. «Ogni tavolo ha avuto un tema di discussione. Non è più il tempo ad Abano di un uomo solo al comando. Al centro deve esserci una squadra e questo metodo, dovessimo riuscire a vincere, sarà riproposto con almeno un incontro all’anno. Al termine abbiamo prodotto la Carta di Abano, una sorta di impegno nei confronti della città sui programmi emersi nei 12 tavoli». Le I partecipanti proseguiranno il lavoro nei prossimi giorni. «Tutti si sono scambiati i numeri di telefono. Creeranno delle chat su WhatsApp per portare a

termine il lavoro e scambiarsi nuove idee». Durante l’intera giornata, diretta da Sabrina Talarico, Mirko Mazzucato, Nicola Andreose, Paolo De Franceschi, Fabrizia Birello, Stefano Giacomini, sono emersi spunti interessanti. «I giovani hanno proposto dei parchi tematici», spiega Talarico. «Si è parlato di bike sharing, acque reflue, app sulla sicurezza, recupero delle strutture dismesse e di Abano come un grande outlet all’aperto». A curiosare tra gli altri Raffaele Zanon di Fratelli d’Italia, Flavio Manzolini di Fare e Massimo Zambolin del Movimento 5 Stelle.

Grande Abano, domani gli Stati Generali

IL MATTINO DI PADOVA 10 febbraio 2017
di Federico Franchin

ABANO TERME. Grande successo di adesioni agli Stati Generali, organizzati dalla lista civica Grande Abano di Sabrina Talarico, ai quali domani, dalle 9 alle 12, all’hotel Villa Piave di Abano, 142…

ABANO TERME. Grande successo di adesioni agli Stati Generali, organizzati dalla lista civica Grande Abano di Sabrina Talarico, ai quali domani, dalle 9 alle 12, all’hotel Villa Piave di Abano, 142 persone si pronunceranno sulle prospettive di sviluppo economico e sociale. Previsti 12 temi, 12 tavoli di lavoro. La “Carta di Abano” sarà il documento finale degli Stati Generali, scritto da esponenti del mondo delle associazioni, delle imprese e semplici cittadini. Questi i12 tavoli di lavoro: Ambiente e sostenibilità; Socialità e aggregazione; Commercio e attività produttive; Cultura, eventi e spettacolo; Etica e legalità; Giovani; Sanità e assistenza; Sicurezza e immigrazione; Sport e tempo libero; Tecnologie e servizi; Turismo e termalismo; Urbanistica, edilizia e viabilità. Questi i rapporter: Marco Poletto, Emiliana Dalla Grana, Stefano Cannas, Bruno Francisci, Salvatore Frattallone, Alessandro Lalli, Rita Bissardella, Nicola Gazzabin, Alessandro Gervaso, Stefano Giacomini, Ida Poletto, Matteo Sbalchiero.

Il presidio Primo Roc trasloca nell’area privata dell’Agrifin

IL MATTINO DI PADOVA 11 febbraio 2017
di Federico Franchin

ABANO TERME. Il Comitato “Abano dice No” annuncia che il presidio presso la caserma Primo Roc si sposterà di pochi metri, lasciando il suolo pubblico per trasferirsi su terreno privato. I lavori…

ABANO TERME. Il Comitato “Abano dice No” annuncia che il presidio presso la caserma Primo Roc si sposterà di pochi metri, lasciando il suolo pubblico per trasferirsi su terreno privato.

I lavori partiranno già oggi, in mattinata, e l’area occupata sarà quella di proprietà dell’Agrifin Srl, società a cui fanno capo Baggio, Rigodanzo e Borile.

L’area, che costeggia la caserma Primo Roc, è di 60 mila metri quadri e ci vivono già settanta famiglie. La società Agrifin ha presentato un ricorso al Tar contro il provvedimento del commissario straordinario Pasquale Aversa, che ha stracciato il protocollo d’intesa concluso da Luca Claudio, con il quale il Comune di Abano Terme era diventato proprietario della caserma.

Mossa che, secondo l’Agrifin, aveva messo al riparo Abano dal possibile arrivo dei migranti al Primo Roc. Il presidio, che dopo l’iniziale ruolo di centro propulsore della protesta civile e non violenta dei cittadini nei confronti della decisione di trasformare la caserma Primo Roc in centro di accoglienza per migranti, nel corso degli ultimi mesi si è trasformato in un punto di incontro, di confronto e di dialogo per i cittadini aponensi.

«Per semplificare il lavoro delle istituzioni si è scelto dunque di spostarsi su un terreno privato, lasciando libero il suolo pubblico che in questi mesi ha ospitato il presidio», annotano dal comitato anche dopo la lettera di Fratelli d’Italia al commissario Aversa, nella quale i fedelissimi di Giorgia Meloni chiedevano lo sgombero del presidio nel rispetto delle regole elettorali.

«In questi mesi i cittadini di Abano si sono contraddistinti per educazione, civiltà, ordine e pulizia. In un clima di confronto e di discussione è maturata la candidatura a sindaco alle prossime elezioni comunali di Emanuele

Boccardo, a capo di una lista civica che ha già ricevuto il sostegno di un’ampia coalizione di centrodestra. L’obiettivo è quello di raccogliere tutti gli aspetti migliori di un’esperienza che sta dando vita a proposte, idee e soluzioni concrete per tutta la comunità di Abano».

Turismo, Camani interroga il governo

IL MATTINO DI PADOVA 10 febbraio 2017
di Federico Franchin

ABANO TERME. Ieri mattina si è svolto, presso la X commissione (Attività produttive, commercio, turismo) della Camera dei Deputati, il “question time” al ministro dei Beni e delle attività culturali…

ABANO TERME. Ieri mattina si è svolto, presso la X commissione (Attività produttive, commercio, turismo) della Camera dei Deputati, il “question time” al ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo. A nome del gruppo del Pd, l’onorevole Vanessa Camani ha interrogato il sottosegretario Antimo Cesaro in riferimento al turismo termale. Il governo ha dichiarato di essere impegnato nel settore turistico termale, in una prospettiva di destagionalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica. Anche in riferimento alla azione di Enit, nella sua principale funzione di promozione del Brand Italia, il governo ha esplicitamente individuato, tra le linee strategiche della programmazione, il cluster turistico “Terme, salute e benessere”. In conclusione, il sottosegretario ha confermato l’interesse del governo alla promozione del settore termale e del turismo termale, sia attraverso l’attuazione del Piano Strategico del Turismo sia con specifici interventi normativi, tra i quali proprio la proposta di legge di riordino del settore termale, di cui la deputata Camani è firmataria.