«Il Notaio risponde» NOVITA’ DALLA LEGGE FINANZIARIA 2016

DI LAURONOVITA’  DALLA LEGGE FINANZIARIA 2016
A cura di Aldo Francisci

 

Notaio Di Lauro, quali sono le novità della legge finanziaria 2016?

Le novità di interesse notarile sono diverse ma quelle che, forse, sono più interessanti per i cittadini, riguardano l’estensione dell’agevolazione “prima casa” e la detrazione del 50% dell’IVA pagata sugli acquisti di case con elevato rendimento energetico.

In cosa consistono le novità in tema di agevolazione prima casa?

E’ stato riconosciuto il trattamento fiscale di favore anche a chi è già in possesso di un’abitazione acquistata con i benefici fiscali “prima casa”, purché costui venda o doni la “vecchia” prima casa entro un anno dal nuovo acquisto. Naturalmente, con riferimento al nuovo acquisto, devono sussistere tutti i requisiti di legge propri di detta agevolazione, e cioè:  1) acquisto oneroso; 2) categoria catastale diversa da A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (ville) o A/9 (castelli e abitazioni di pregio artistico o storico); 3) residenza nel Comune in cui si trova l’immobile ovvero trasferimento della residenza nel medesimo Comune entro 18 mesi dall’atto. Qualora l’acquirente non si liberasse della “vecchia” prima casa entro l’anno successivo all’acquisto, dovrà pagare la differenza d’imposta unitamente alla sanzione del 30%.

Anche in questo caso il cliente potrà godere dell’eventuale credito di imposta già maturato in relazione al precedente acquisto “prima casa”? Sì. L’Agenzia delle Entrate, con la recentissima Circolare n. 12/E-2016 dello scorso 8 aprile, ha chiarito che il contribuente, all’atto di acquisto del nuovo immobile con le agevolazioni “prima casa” e, quindi, anche prima di aver venduto la “vecchia” prima casa, potrà godere subito del credito di imposta maturato in relazione al precedente acquisto agevolato, ovvero portarlo in diminuzione delle imposte sui redditi.

In cosa consiste, invece, la novità in tema di detrazione dell’IVA sui nuovi acquisti da costruttori?

La Legge Finanziaria consente la detrazione IRPEF del 50% dell’IVA pagata per l’acquisto, da imprese costruttrici, di case con elevato rendimento energetico, che siano, cioè, in classe energetica A o B. Questa detrazione, però, non può essere goduta per intero nell’anno dell’acquisto, ma deve essere ripartita in dieci quote annuali costanti.

Si ritiene che tale detrazione si applichi in tutti i casi in cui la vendita sia soggetta ad IVA, cioè sia qualora avvenga nei 5 anni dalla fine lavori, sia dopo tale data qualora l’impresa eserciti l’opzione per l’assoggettamento ad IVA.

CUCINA PADOVANA

cucina padovana Baccalà alla cappuccina  

Bollire per 30 minuti del baccalà ammollato (grammi 500). Mondarlo, ridurlo in scagliette,porlo in una coppa. Tritare 10 filetti di acciuga con 4 spicchi d’aglio e abbondante prezzemolo. Porre il tutto in una tazza con 4 cucchiai di aceto e 6 cucchiai d’olio di vinaccioli. Aggiungere pepe, secondo il gusto; mescolare e con questa salsa condire il baccalà nella coppa.

PROVERBI VENETI

Chi che se marida vecio sona de corno.

proverbi veneti

Chi dise sposa dise spesa.

Cusina che fuma, dona cativa e coverta rota manda l’omo in maeora de troto.

El naso dei gati, i zenoci dei ėmani e el cueo dee fémene xe senpre fredi.

El primo ano se ghe voe tanto ben che eą se magnaria, el secondo

se bestema de no verla magną.

Leto fato e fémena peteną, eą casa xe destrigą.

MŹjo na dona bea senza camisa che una bruta co sete camise.

Eą gaina che ghe piase el gaeo, ghe piase anca el so ponaro.

SE MANCANO I DENTI MOLARI SUPERIORI…

marcato 121La Rubrica del Dentista

A cura della Dottoressa Alice Marcato
alice.marcato@alice.it

SE MANCANO I DENTI MOLARI SUPERIORI…

Quando si perdono i denti posteriori superiori, l’osso in quella zona si riduce o si riassorbe col tempo. Di conseguenza i seni mascellari (parti delle vi aeree, collocati ai lati del naso e di conseguenza a stretto contatto con le strutture dentarie soprattutto nella zona posteriore dell’arcata superiore), si espandono per andare ad occupare lo spazio vuoto che prima era occupato dall’osso.

Qualora si voglia riabilitare queste zone molari superiori con l’utilizzo degli impianti dentali, l’osso può non essere a sufficienza disponibile per inserire gli impianti in sicurezza.

Per questo si può usufruire della procedura di rialzo del seno mascellare: questa tecnica ci permette di recuperare a pieno i volumi ossei mancanti e quindi posizionare a volte  contestualmente a questa fase operatoria anche gli impianti necessari. A seconda della quantità di osso residuo si può procedere attraverso la creazione di una piccola apertura nell’osso per rialzare delicatamente il pavimento del seno mascellare ed inserire materiale da innesto al di sotto della membrana in corrispondenza dell’osso esistente. Si può anche rialzare il seno mascellare attraverso il sito di preparazione dove alloggerà l’impianto dentale,

I materiali da innesto che vengono utilizzati fungono in fase di guarigione da impalcatura e vengono sostituiti dal nuovo osso del paziente.

La fase di guarigione di questa procedura richiede tra i 4 e i 7 mesi.

La procedura del rialzo del seno è un processo che assiste l’organismo della riabilitazione di un’aerea delicata mediante il ripristino del tessuto osseo perso con il proprio osso naturale.

IL COLESTEROLO COME CAMPANELLO D’ALLARME!

biologo nutrizionista 121

Il Biologo Nutrizionista

a cura della Dottoressa Carolina Capriolo

carol.capri@gmail.com    cell. 339 8284852

IL COLESTEROLO COME  CAMPANELLO D’ALLARME!

“Non è la causa  ma il sintomo” 

Viviamo con l’idea che il colesterolo faccia male e che sia fondamentale mantenerlo a valori tendenzialmente bassi anche a costo di usare farmaci. Siamo sicuri di non dover approfondire l’argomento?

Un concetto fondamentale da tenere a mente è che per l’85% il colesterolo è prodotto autonomamente dal nostro organismo, per lo più a livello del fegato, e solo il restante 15% è assunto attraverso il cibo.

Esso partecipa alla formazione delle membrane cellulari, dando una stabilità meccanica alle cellule. Questo grasso serve a produrre energia ed è essenziale per la sintesi di alcuni ormoni; infine è anche coinvolto nella produzione di vitamina D. Si può quindi dedurre quanto questo elemento sia indispensabile per la salute dell’uomo.

Nonostante ciò, la presenza di un elevato livello di colesterolo nel sangue comporta un alto rischio di malattie cardiovascolari.

E qui arriviamo al punto centrale: se queste gravi patologie sono causate dalla presenza di molto colesterolo nel sangue, e questo elemento è per lo più prodotto dal nostro stesso corpo, per quale ragione l’organismo inizia a produrne di più?

La ragione consiste nella presenza di uno stato d’infiammazione dell’organismo, ossia una condizione in cui il corpo, perché sottoposto a stress o perché carente di elementi nutrizionali o ancora perché alimentato nella maniera scorretta,  ha bisogno di riparare e ricostruire i tessuti, quindi ricorre alla produzione di ulteriore colesterolo come meccanismo di difesa.

In altre parole si può dire che il colesterolo non sia la causa della malattia cardiovascolare, quanto invece rappresenti il sintomo che qualcosa nel nostro corpo non va!

Per quanto riguarda l’alimentazione, diminuire il consumo di uova, di carne e di oli per limitare i livelli di colesterolo non otterrà molti risultati in questo senso. Converrebbe di più cercare di placare l’infiammazione che ha scatenato questo stato. Ossia diminuire l’apporto di carboidrati, poiché è dimostrata la loro azione pro-infiammatoria, aumentare parallelamente i grassi buoni, gli omega 3 e assumere vitamina C, poiché la mancanza di quest’ultima comporta nel tempo lesioni alle pareti arteriose (che sono costantemente sotto sforzo e che hanno bisogno di una grossa capacità elastica); queste microlesioni, dovute agli sforzi meccanici, richiamano colesterolo come elemento di riparazione.

In conclusione fate attenzione: una verità “limitata” può indurre a fare scelte sbagliate, non è importante avere solo tante informazioni, ma anche saperle interpretare.

 

SIETE CONTENTI DEI VOSTRI DIPENDENTI? COME GESTIRE LE SANZIONI DISCIPLINARI

consulente lavoro“È importante conoscere anche gli strumenti giuridici per la difesa della propria azienda  ” 

Il successo delle nostre aziende dipende sempre di più dall’organizzazione delle Risorse Umane e dalle strategie e metodologie utilizzate per generare nel personale attivo un forte senso di appartenenza e stabilità. Creare un buon ambiente di lavoro é essenziale a questo scopo e ciò dipende da come noi, imprenditori e datori di lavoro, ci relazioniamo con i nostri lavoratori e collaboratori. Correttezza, competenza e disciplina sono alcuni degli ingredienti necessari per creare un’organizzazione che aspiri agli obiettivi che vogliamo ottenere. Un’organizzazione costruita giorno dopo giorno insieme alle risorse interne, ci permetterà di raggiungere ogni scopo, portando avanti l’idea principale di business o di servizio e generando profitti.

È importante conoscere anche gli strumenti giuridici per la difesa della propria azienda nel caso di comportamenti dannosi da parte dei propri dipendenti o collaboratori, non solo in occasioni di fatti gravi come furti e danneggiamenti, ma anche nel caso di problematiche più comuni e riccorrenti. Conoscere la corretta procedura da adottare permette all’imprenditore di poter incidere concretamente su determinate situazioni, ed eventualemente, di poter disporre correttamente un licenziamento. Conoscere la normativa, le modalità e i vincoli della procedura di contestazione, permette all’imprenditore di rendere questi strumenti i mezzi idonei al funzionamento ottimale della propria impresa.

Affronteremo nel dettaglio tutti questi temi all’evento “Siete contenti dei vostri dipendenti? Come gestire le sanzioni disciplinari” organizzato da Studio Zanon in collaborazione con la Banca del Veneziano. L’evento si svolgerà il 18 marzo 2016, alle ore 14.30, nella sala Convegni della Banca del Veneziano, Riviera Matteotti 14, a Mira (Ve). La partecipazione è gratuita previa iscrizione online: http://www.studiozanon.net/seminario-18-marzo

 

Per consigli ed informazioni non esitate a contattarci a info@studiozanon.net oppure telefonicamente al 041 5101894.

CUCINA PADOVANA

CUCINA PADOVANAAntiche ricette

a cura di Aldo Francisci

Parsuto de oca  

Operazione per il tardo autunno. Fornirsi di due cosce d’una bella oca, con relativa sopracoscia. Disossarle accuratamente con un taglio interno cercando di non sfasciare il tutto. Strofinarle con del salnitro e lasciarle così per 12 ore. Poi togliere i resti del salnitro, asciugarle e massaggiarle con 4 parti di sale fino e 1 di pepe. Poi porle in una mastella di legno con sale grosso sopra e sotto, coprire con un tagliere di legno e su di esso un grosso peso. Rivoltare ogni giorno due volte, togliendo eventuale liquido, e aggiungendo sale che deve sempre ricoprire il tutto. Il quinto giorno togliere dal sale, asciugare in luogo fresco, poi accoppiare le due cosce e sopracosce, cucendo la pelle tutt’intorno, bene bene. Si pongono sotto pressa per 2 giorni poi si appendono ad affunicare leggermente accanto al focolare. Affettare non prima di 2 mesi, se grandi, e di uno, se piccoli.

“VITTO E ALLOGGIO”… ARGOMENTO POCO FELICE E MORTIFICANTE …

La rubrica dell’avvocato

avvocatoa cura dell’Avv. Monia Sorgato
avv.msorgato@gmail.com

“VITTO E ALLOGGIO”… ARGOMENTO POCO FELICE E MORTIFICANTE …

Cassazione Civile, Sezione I, sentenza del 22 gennaio 2014, n. 1277

La vicenda giudiziaria ha inizio quando, alla cessazione di una convivenza di fatto, protrattasi per cinque anni, l’uomo, che aveva accreditato, con bonifici periodici, alla convivente, la somma di 120.000.000 di lire, agisce in giudizio per la restituzione di tale somma.

Questa è l’occasione per la Corte Suprema di Cassazione, innanzitutto, per richiamare la legislazione internazionale e nazionale relativa alla famiglia di fatto, quindi, per ribadire un proprio orientamento consolidato.

In particolare, la Corte richiama l’interpretazione resa dalla Corte di Strasburgo in merito all’art. 8 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, il quale tutela il diritto alla vita familiare, in base alla quale deve ritenersi che la nozione di famiglia cui fa riferimento tale disposizione non è limitata alle relazioni basate sul matrimonio, e può comprendere altri legami familiari di fatto, se le parti convivono fuori dal vincolo del coniugio.

Inoltre, la Corte evidenzia come al predetto indirizzo corrisponda un orientamento inteso a valorizzare il riconoscimento, ai sensi dell’art. 2 della Costituzione, delle formazioni sociali e delle conseguenti intrinseche manifestazioni solidaristiche, nelle quali va ricondotta ogni forma di comunità idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione e, quindi, la stabile convivenza tra due persone.

La Corte, quindi, ribadisce un orientamento ormai consolidato della stessa, pei il quale i doveri morali e sociali che trovano la loro fonte nella formazione sociale costituita dalla convivenza di fatto incidono sui rapporti di natura patrimoniale, nel senso di escludere il diritto del convivente di ripetere le eventuali attribuzioni patrimoniali effettuate nel corso o in relazione alla convivenza.

Eventuali contribuzioni di un convivente all’altro vanno intese, quindi, come adempimenti che la coscienza sociale ritiene doverosi nell’ambito di un consolidato rapporto affettivo, che non può non implicare forme di collaborazione e di assistenza morale e materiale.

Ecco allora che, considerate le condizioni sociali ed economiche delle parti, il riferimento alla percezione da parte della convivente di “vitto e alloggio”, al fine di escludere la contribuzione ad esigenze personali ella stessa, costituisce, per la Corte, un argomento poco felice e mortificante, che non necessita di ulteriori commenti …

E ORA … FACCIAMO LUCE …

de salvadoriArchitettura d’interni

a cura dell’Arch. Michela De Salvadori
info@micheladesalvadori.it     www.micheladesalvadori.it

E ORA … FACCIAMO LUCE …

Cosa amo sentire appena rientro a casa? Sicuramente il calore e la tranquillità del mio appartamento… Se poi ci aggiungiamo l’arrivo dell’inverno e del Natale, lasciarmi avvolgere da una piacevole atmosfera, è proprio quello che ci vuole! Perché non concentrarsi allora su un elemento fondamentale per caricare di sensazioni gli spazi? La LUCE.

In ogni ambiente possiamo utilizzare in modo mirato diverse tipologie d’illuminazione per ottenere effetti studiati, in base alla funzione che quel preciso angolo di casa riveste.

Facciamo allora un breve e luminoso tour…

Partiamo dall’ingresso, zona di filtro spesso sottovaluta, riveste invece un ruolo fondamentale, essendo nell’era dell’open space, un’appendice diretta del living. In questo caso, è possibile definirne i limiti attraverso un ribassamento in cartongesso, utile per incassare dei faretti e per dare il giusto limite visivo che ci aprirà la prospettiva sulla zona giorno. Una lampada a terra o sulla consol d’ingresso, renderanno questo spazio ancora più raccolto. Scivoliamo rapidamente in cucina dove l’illuminazione sarà più funzionale che emozionale. Utili le luci che definiscono le linee della cucina per marcarne i tratti e indispensabili i faretti puntuali che illuminano le zone di lavoro e il tavolo da pranzo. Sopra quest’ultimo possiamo poi sbizzarrirci con lampade a sospensione dallo stile minimalista o più elaborato e creativo. Nella zona living la luce dovrà essere invece: camaleontica! A volte desidereremo avere una luce adatta per stare sul divano a chiacchierare con gli amici, altre volte vorremo guardare la tv in una penombra rilassante, altre volte ancora, cercheremo una calda luce sopra di noi per leggerci un buon libro. Sfruttiamo quindi la combinazione di più tipologie di fonti luminose: a terra, da tavolo e da incasso per ricreare due o tre tipi d’ambientazioni diverse che sceglieremo in base alla situazione.

Salendo nella zona notte e in particolare nelle camere vediamo protagoniste luci rilassanti posizionate vicino al letto, che combinate con lampade a parete o a soffitto donano alle stanze una calda luminosità.

Non dimentichiamoci infine dei bagni che con piccoli spot incassati in nicchie a muro e tagli di luce lungo le pareti, si trasformano in vere e proprie piccole spa private.

E ora spazio alla tua creatività, è arrivato il momento di guardare sotto un’altra luce anche le tua casa e di provare ad arredarla di emozionanti chiaroscuri!

Per altri consigli e spunti puoi scrivermi a info@micheladesalvadori.it

A presto e auguri !

Michela