L’EREDITÀ DI ALDO

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

L’EREDITÀ DI ALDO

“Il coraggio di non avere paura del futuro”

Il vuoto lasciato da Aldo Borile sarà difficilmente colmato! Un uomo come lui non si trova e non si sostituisce facilmente. BORILE

Poche volte nella vita ho incontrato persone così intelligenti e dotate di una capacità intuitiva che sapeva fare sintesi di situazioni anche molto complesse.

I suoi meriti sono sotto gli occhi di tutti: le sue realizzazioni parlano da sole.

Ma il suo merito principale è stato quello di scommettere tutto su Abano Terme e di essere stato da stimolo per il rinnovamento delle strutture e delle attività termali. Se oggi Abano Terme è ancora competitiva a livello mondiale e non ha fatto la fine ingloriosa di altre famosissime stazioni termali italiane ed europee è merito di alcuni imprenditori, di cui sicuramente Aldo Borile è stato l’elemento di punta, che hanno creduto nelle potenzialità delle Terme Euganee ed hanno investito ingenti capitali per dare ai nostri ospiti strutture all’avanguardia nello scenario turistico mondiale.

Quando molti pensavano che gli alberghi fossero troppi e che bisognava “sfoltirne” il  numero, lui in controcorrente lanciava la sfida di fare di un albergo vecchio ed obsoleto, l’hotel Sanat, il miglior albergo di Abano Terme: il Grand Hotel Abano.

E’ proprio vero che i sogni si realizzano se si ha il coraggio di crederci e Aldo era uno che credeva fortemente in quello che faceva, era un uomo pratico che non aveva paura di sporcarsi le mani nei cantieri.

Con qualsiasi tempo, era in prima fila a seguire i lavori perche “solo lui sapeva come dovevano essere fatti”.

Era un uomo curioso. Ho avuto modo personalmente di vedere come, in alcuni viaggi fatti assieme, mettesse una grande attenzione a quanto di nuovo e ben fatto dovesse incontrare nel suo cammino. Una volta in un grandissimo hotel europeo, durante una delle tante fiere del turismo a cui abbiamo partecipato assieme, lui come albergatore ed io come Sindaco o Assessore, incuriosito da alcune soluzioni che avevano attirato la sua attenzione non esitò a smontare letteralmente un bagno, lui lo sapeva fare, per vedere come erano state risolte alcune questioni.

Ci sono dei giovani imprenditori, primi fra tutti i suoi amatissimi figli, che hanno imparato e oggi propongono offerte di assoluto livello mondiale con le loro strutture che ci fanno sperare per il futuro di Abano Terme.

Oggi questa pandemia ci fa vedere tutto nero, ma se si affronterà il futuro con coraggio e lungimiranza, non adagiandosi sugli allori e sapendo cogliere ed anticipare le sfide che ci stanno davanti, i risultati non mancheranno.

Questa è l’eredità che ci ha lasciato Aldo: il coraggio di non avere paura del futuro.

INTERVISTA ALL’EDITORE ALDO FRANCISCI

INTERVISTA ALL’EDITORE ALDO FRANCISCI
di Federico Manca

https://scaccoalre-padova.blogautore.repubblica.it/

26 settembre 2020
il mattino di Padova
BLOG D’AUTORE «Scacco al Re»

 

CUCINA PADOVANA • Ricette ruzantine

Ricette ruzantinecucina proverbi

Impastare 5 uova con un pizzico di sale e 5 mezzi gusci d’acqua e fior di farina quanto basta a formare una pasta soda da lavorare ben bene e tirare fine poi con il mattarello. Si lascia riposare per un po’ di sfoglia, poi la si rotola e la si taglia più o meno sottile. Le “paparelle” dovrebbero tuttavia essere sottili, mentre le “papardelle”, destinate in genere a sughi di carne e di caccia, più larghe.

 

In ricordo di COSTANTINO CORDELLINA “il Direttore”

In ricordo di COSTANTINO CORDELLINA “il Direttore”

“Il “Direttore” ci ha lasciato e con lui se ne va un pezzo di storia delle nostre terme”

CORDELLINA 148 webSe ne andato così, in punta di piedi, senza fare rumore, con il suo sorriso gentile, lo scorso mese di agosto, all’età di 81 anni.

Lascia le figlie Luana (che gli è stata particolarmente vicina fino all’ultimo) e Soraya, il fratello Luciano, i nipoti Andrea, Fabio e Livio e le cognate Silvana e Lynn.
Un amico, una persona perbene.
Un personaggio d’altri tempi.
Gentile con tutti “il Direttore”, grande animatore, impeccabile professionista, richiesto a gran voce dagli ospiti degli alberghi termali da lui diretti, in particolare dal gentil sesso per la sua empatia, quella sua capacità unica di coccolare il cliente-ospite, sempre con il sorriso sulle labbra.
Grande professionista e  poliglotta, ha lavorato in Germania, Francia e Inghilterra.
Molti gli stabilimenti termali aponensi nei quali ha prestato servizio “il Direttore”, tra i quali ricordiamo l’hotel Centrale, il Trieste Vittoria, la Residence e l’hotel Imperial di Montegrotto Terme.
Negli anni d’oro del termalismo aponense lo si vedeva camminare per il centro di Abano con l’inconfondibile passo di “Direttore” e la battuta sempre pronta.
Mai volgare, adorato dai suoi clienti, sempre sorridente, gentile, una classe unica, aveva una grande capacità di sdrammatizzare e di risolvere qualsiasi problematica nella  quotidianità della vita alberghiera.
Nel 2016 è stato candidato consigliere alle elezioni amministrative di Abano nella lista Con la Gente per la Gente e per qualche anno ha collaborato anche con il nostro periodico informAbano.

Buon viaggio “Direttore”, che la terra ti sia finalmente lieve.

Aldo Francisci

 

LA VISIONE DIETRO L’ANGOLO: ABANO SMART CITY?

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

ABANO SMART CITY?

“Il futuro si gioca su tecnologia ed innovazione”pillon

Se partiamo dalla considerazione che l’Italia si colloca al 25° posto in Europa per l’indice di digitalizzazione DESI (Digital Economy and Society Index) e che naviga quattro volte più lenta della Corea del Sud,  ci rendiamo immediatamente conto del ritardo competitivo che abbiamo nei confronti degli altri competitors europei e mondiali nel campo della comunicazione.

Da sempre i temi della comunicazione hanno garantito gli scambi  economici e sociali tra gli individui e nell’epoca di internet si sono modificati i modi di comunicare e anche il modo in cui le attività lavorative ed economiche in genere si sviluppano.

Specie durante il lockdown la maggioranza degli italiani hanno provato i disservizi di una connessione lenta, scadente e costosa e siamo molto lontani da paesi come la Finlandia che dal 2010 ha una rete gratuita per tutti i cittadini. Nell’ambito turistico si sono visti cambiamenti radicali del modo di scegliere le mete turistiche e del modo di prenotare e di viaggiare che si svolge quasi completamente con tecniche online. L’utente/navigatore non cerca soltanto informazioni sulle destinazioni turistiche di suo interesse, ma effettua rapide ricerche con l’obiettivo di mettere a confronto le diverse proposte prestando attenzione alla qualità dei prodotti e al rapporto con il prezzo, individua fra le soluzioni ricettive prese in esame quella che soddisfa maggiormente le sue esigenze ed aspettative, infine procede all’acquisto.

In questo campo sempre più e in modo progressivo il futuro passerà dalla fibra ottica che oggi in Italia ha una copertura poco superiore al 20%. Secondo la commissione Ue e la Banca mondiale, ad un aumento del 10%  di penetrazione della banda larga corrisponde un 1,5% del PIL. Per nostra fortuna La nostra provincia si colloca per diffusione della fibra  tra le prime 10 in Italia.

Abano Terme ha una copertura FTTC (Fiber To The Cabinet cioè fibra fino al cabinato e poi cavo in rame) al 98% e FTTH (Fiber To The Home cioè fibra fino a casa) al 55%, naturalmente la prima è meno performante della seconda. Un dato confortante ma non sufficiente per sviluppare a pieno le potenzialità della rete.

Ma il dato più preoccupante riguarda lo sviluppo che le potenzialità della rete hanno avuto nel Bacino Termale Euganee che, a parte qualche lodevole iniziativa privata, sono praticamente poco più che allo zero.

Salvador Anton Clavé, direttore del Dipartimento Turismo e Innovazione di Eurecat, nel corso del Forum Turistic di Barcellona ha affermato che “il cambiamento va al di là del miglioramento delle procedure o della semplice esperienza turistica: implica una vera e propria trasformazione dell’intero settore turistico.” Il Vice President e Chief Marketing Officer di Booking.com, Arjan Dijk, ha affermato che “nel prossimo decennio, vedremo come l’industria del turismo sarà capace di rispondere ai bisogni di una tipologia di viaggiatori più attenti alla sostenibilità, e con una maggiore conoscenza tecnologica. Per farlo, dovrà sviluppare prodotti, funzioni e servizi che facilitino a tutti la scoperta del mondo.”

Se si digita Abano Terme nei vari motori di ricerca i primi risultati sono di centri di prenotazione alberghiera stranieri (Booking, Trivago, Expedia) e gli altri risultati locali sono disuniti e scoordinati.

Le nuove soluzioni tecnologiche a disposizione del turismo sono tantissime e tantissimi esempi di applicazione sono presenti nel mondo.

La tecnologia mobile, il cellulare è senza dubbio il protagonista di questo nuovo modo di viaggiare, Secondo TripAdvisor, infatti, il 45% degli utenti usa il proprio smartphone per tutto ciò che riguarda le vacanze.

L’utilizzo delle tecniche di realtà virtuale (VR) od aumentata (AR). Oggi è possibile “teletrasportarsi” negli angoli più remoti del pianeta senza scendere dal divano.

L’Internet of Things (IoT) promette di apportare migliorie davvero significativi all’industria del turismo. Per esempio? Sensori integrati connessi a Internet all’interno di automobili, valigie, edifici e tanto altro. Alcune proprietà della Virgin Hotel offrono ai propri clienti un’app che consente loro di interagire con il termostato della stanza o di controllare la televisione.

Ci sono anche dispositivi integrati che consentono agli utenti di utilizzare i loro telefoni cellulari per seguire la loro valigia evitando che venga smarrita o rubata.

Si potrebbe continuare lungamente con questi esempi ma ancora una volta il tema centrale è politico. Emerge ancora l’incapacità del territorio di far squadra di ragionare tutti assieme, si preferiscono le iniziative singole con la logica “furbesca” dell’arrivo prima io, non comprendendo che la vera concorrenza non viene dai colleghi di casa ma dal mondo intero.

Occorre lavorare su questi temi ed elaborare un progetto di Smart City che sappia essere all’altezza delle sfide di domani.

IL POTERE BENEFICO DELL’ULIVO DI ABANO TERME

 

IL POTERE BENEFICO DELL’ULIVO DI ABANO TERMEolivo 148 web

 

 Gli ospiti delle terme si rigenerano, trovano equilibrio e pace nell’abbraccio dell’ulivo in isola pedonale.

 

Un’ospite delle terme, che vuole rimanere nell’anonimato, ci racconta la straordinaria esperienza nel rigenerante abbraccio dell’ulivo delle terme d’Abano in isola pedonale, descrivendo brevemente le sensazioni di equilibrio e pace che ha provato. Un’esperienza che commuove e mette allegria.

“Abbracciare l’ulivo è come abbracciare un amico”, non solo piante ma amici: “pensavo a quanti anni aveva, se soffriva o se era felice, se era giovane o vecchio”.

Un transfer emozionale vivo, reale e tangibile: “prima mi sono sentita un’estranea, poi un’oliva …”

“Abbracciare l’ulivo per sentirsi meglio, ritrovare il benessere: abbracciamo l’ulivo in modo naturale per avvicinarci al suo tronco, entrare nel tronco, sederci al suo fianco, appoggiando la schiena proprio sul tronco e posizionando la mano destra nella zona del plesso solare, mentre la mano sinistra andrà dietro la schiena, a contatto tra il nostro corpo e l’albero, in corrispondenza della zona dei reni.”

 

Due ragazzi testimoniano la loro esperienza:

“mi sono sentita rilassata, in armonia con il creato, con la natura, a mio agio, tranquilla, serena, in pace; rilassato perché ho strisciato delicatamente la mia mano sul tronco dell’albero; mi sono sentito emozionato quanto ho toccato l’ulivo… bello toccare l’ulivo; il cuore mi batteva forte per l’emozione e mi ricorderò sempre questo giorno; ho sentito salire un brivido dietro la schiena per quanto era vecchio, ho pensato quanti anni avrà questo ulivo…;

e ancora. … mi sono sentito rilassata, senza nessun pensiero cattivo, positiva, era bellissimo, … sentivo come se l’ulivo fosse un mio amico mentre lo toccavo ed era come se toccavo una persona … come se l’albero fosse vivo e ho provato la sensazione di avere un nuovo amico; … quando ho toccato il tronco, ho provato amore, amicizia, perché gli alberi sono amici e li ringrazio; … emozionata: ho avuto l’impressione di abbracciare mio nonno.

Molti significati e simboli sono stati attribuiti all’olivo nel corso dei secoli.

L’olivo è presente nella simbologia e nei miti fin dalla preistoria, oltre a essere oggi emblema di pace, forza, fede, trionfo, vittoria, onore.

Omero nei suoi poemi citò l’olivo: lo assurse a simbolo di pace e di vita. Era d’olivo il gigantesco tronco per mezzo del quale Polifemo venne accecato da Ulisse e dai suoi compagni. Il re di Itaca costruì per sè e per Penelope il letto nuziale, scavandolo nel tronco stesso di una possente pianta d’olivo, simbolo di un’unione salda e duratura.

A conferma della millenaria storia dell’ulivo ricordiamo come la tradizione ponga di fronte all’antica Gerusalemme il “Monte degli Ulivi”.

Nell’antica Grecia era considerato una pianta sacra al punto che chiunque fosse sorpreso a danneggiarlo veniva punito con l’esilio. Alle stesse Olimpiadi ai vincitori venivano offerti una corona di ulivo ed un’ampolla d’olio. Ad Atene esisteva un ulivo ritenuto, il primo ulivo del mondo, nato dalla lancia della stessa Atena e per questo considerato sacro e protetto da guardie.

Gli antichi Romani, invece, intrecciavano ramoscelli di ulivo per farne corone con le quali premiare i cittadini più valorosi, oltre al fatto che, secondo tradizione, i gemelli divini Romolo e Remo nacquero sotto un albero d’olivo.

Nella religione cristiana la pianta d’olivo ricopre molte simbologie. Dal ritorno della colomba liberata da Noè all’arca con un ramoscello d’ulivo nel becco, l’olivo assunse un duplice significato: diventò il simbolo della rigenerazione, perché, dopo la distruzione operata dal diluvio, la terra tornava a fiorire; diventò anche simbolo di pace perché attestava la fine del castigo e la riconciliazione di Dio con gli uomini.

 

 

CUCINA PADOVANA Costisiole in tecia

Costisiole in tecia

 

Ingredienti • 1 kg di costine di maiale • 2 kg di verze • 300 g di cipolla • 1 dl di olio • vino bianco o aceto • brodo • sale • pepecucina 147

Si tagliano a pezzetti delle costicine di maiale e si fanno rosolare in un soffritto di abbondante cipolla e olio • Quando la cipolla è appena bionda si spegne con vino bianco o aceto e si aggiunge il sale e il pepe, della verza tagliata a listarelle sottili • Si cuoce a fuoco moderato e incoperchiato, e ogni tanto si aggiunge un po’ di brodo, se per caso la pietanza si asciuga.

LA VISIONE DIETRO L’ANGOLO: Abano quale futuro

La visione dietro l’angolo
di Cesare Pillon

ABANO: QUALE FUTURO

“Kursaal, Orologio, Centrale, Centro Congressi una lista che rischia di allungarsi sempre di più”pillon

La visione dietro l’angolo” indica che il futuro è vicino, dietro l’angolo abbiamo che se si vogliono affrontare adeguatamente i problemi, oltre ad affrontare le questioni contingenti occorre avere chiara, per non presentarsi impreparati, la visione del futuro e le sfide che ci troveremo ad affrontare.

Le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale, il mondo globalizzato, le nuove immigrazioni disegneranno, nel prossimo futuro, scenari completamente nuovi e diversi con una velocità di evoluzione e cambiamento vertiginosa.

Le categorie di pensiero del passato non saranno più in grado di dare risposte adeguate a queste problematiche, non basterà la resilienza (capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento) a salvaguardare la nostra capacità di produrre reddito e benessere. Occorreranno idee nuove e condivise ed una capacità d’azione unitaria e compatta.

Ma proprio qui sta il problema!

Dopo quanto visto durante la pandemia da Covid 19 e cioè l’incapacità del nostro sistema economico produttivo di rispondere efficacemente ai temi della sicurezza nei posti di lavoro e delle strutture sanitarie indifese nel contenere gli assalti dei numeri crescenti dei contagiati e degli infettati, ci si attendeva una risposta compatta e unitaria del Paese, ma invece assistiamo ogni giorno a dispute infinite, divisioni continue, dentro e fuori i vari schieramenti politici, in una polemica ed in una diatriba che non ha mai fine e che, solo apparentemente, dichiara la volontà di affrontare i problemi veri della popolazione.

Anche Abano, da questo punto di vista, non ha saputo distinguersi dalla tendenza generale di lasciarsi andare a polemiche e diatribe infinite. Tutti contro tutti, con ognuno la propria soluzione da proporre. Un lamento generale in cui sembra che tutto debba essere risolto dagli altri, dal pubblico, dal Governo, dalla Regione, dal Comune, non rendendosi conto che è dopo i disastri che occorre rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro, tutti svolgendo il proprio ruolo.

E’ nell’unità di intenti che si potrebbe trovare la forza e le risorse per risollevarsi dalla situazione in cui ci ha spinto questa pandemia. L’alternativa è che ognuno persegua la propria visione e che si disperdano risorse ed energie.

E’ una vecchia questione mai risolta, ma qui sta il vero cambiamento di cui abbiamo bisogno per risollevarsi e proporre uno sviluppo nuovo e duraturo per le Terme Euganee. La pandemia ha solo accelerato una situazione di crisi che già si stava vivendo nel recente passato e dai cui si può uscire solo con un profonda riflessione che individui un nuovo paradigma per rilanciare il ruolo sanitario e turistico della cura termale. Se qualcuno si illude che, con un po’ di tempo, tutto tornerà come prima si sbaglia di grosso perché tornare come prima vorrà dire assistere a nuove chiusure di stabilimenti alberghieri e di altre attività collegate in una realtà in cui già oggi assistiamo a situazioni intollerabili di alberghi e attività commerciali dismesse o in via di dismissione.

Kursaal, Orologio, Centrale, Centro Congressi sono solo alcuni dei temi di una lista che rischia di allungarsi sempre di più.

Se qualcuno pensa di poter avere un vantaggio politico da una situazione di divisione, pensa ad un vantaggio solo personale ed effimero, allora i problemi della Città non avranno soluzione.

La vera sfida politica è quella dell’unità e dei nuovi progetti, e chi non si muoverà in questa direzione si assumerà la responsabilità del disastro futuro di Abano Terme.